Dimezzate le ore di supporto per uno studente disabile, la madre minaccia il ricorso al TAR. Nella scuola elementare Istituto comprensivo Luigi Sette
Dimezzate le ore di supporto per uno studente disabile, la madre minaccia il ricorso al TAR.
Nella scuola elementare Istituto comprensivo Luigi Settembrini di Nova Siri, in provincia di Matera, un alunno portatore di handicap è stato privato di metà delle sue ore di sostegno: se entro poco tempo l’istituto non soddisferà la sua esigenza, la madre minaccia di far valere le sue ragioni davanti a un tribunale e alla Procura.
“Mi appello al Piano educativo disposto a inizio anno per cui mio figlio debba usufruire di 24 ore di sostegno” , si sfoga la signora, scrivendo una lettera al Ministero della Pubblica Istruzione dopo che al bambino sono state dimezzate le ore di sostegno inizialmente assegnategli.
La ragione del ‘parapiglia’ però, è da ricercare nell’arrivo all’istituto di un’altra bambina, anche lei affetta dalla stessa sindrome. Ciò ha ‘costretto’ il dirigente scolastico a dimezzare le ore del primo per concederle anche alla seconda, venendo meno al rapporto di 1 ad 1 (un docente per un ragazzo).
Praticamente, la preside è stata costretta a spalmare le maestre specializzate nel sostegno, senza sfavorire nessuno dei due allievi.
Alla fine, volente o nolente, tutte le strade portano all’impossibilità, da parte delle scuole, di far fronte ad eventuali problematiche, causa tagli e carenza di risorse finanziare.
Al momento, la situazione è in stand-by, perché la famiglia del bambino non è intenzionata a cedere di un centimetro pur di mantenere tutti i diritti del figlio.
Dunque, o qualcuno fa un passo indietro, o uno dei due sarà di troppo: il classico caso, stavolta davvero drammatico, di una poltrona per due…
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