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Telecamere, il VAR fa discutere…anche a scuola

Telecamere, il VAR fa discutere…anche a scuola

Le telecamere negli edifici scolastici, arma a doppio taglio o triste necessità? Ciak si gira! E se improvvisamente la nostra scuola si trasformasse

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Le telecamere negli edifici scolastici, arma a doppio taglio o triste necessità?

Ciak si gira! E se improvvisamente la nostra scuola si trasformasse in un set, con telecamere in ogni angolo come al Grande Fratello? Sembra un’assurdità, eppure sono diverse le scuole che si sono affidate alle videoregistrazioni per fare luce su questioni interne poco chiare.

A Gorizia, per esempio, il sindaco Rodolfo Ziberna ha disposto un’ordinanza che impone la presenza delle telecamere in ogni scuola della città. La decisione è diventata necessaria dopo l’incendio doloso alla scuola media “Leopoldo Perco” che è costato al comune un esborso di oltre 100.000 euro.

Vista così la decisione del primo cittadino di Gorizia può essere letta solamente in chiave positiva e il fatto che l’installazione delle telecamere sia un fatto di pubblico dominio aiuta non poco. Il discorso cambia, però, quando a videosorvegliare la scuola sono le forze dell’ordine che, ovviamente, lo fanno in incognito.

Ora la domanda è: cosa spinge i carabinieri o la polizia a nascondere delle telecamere all’interno delle scuole? Le risposte sono molte. Una di queste potrebbe essere l’intenzione di cogliere sul fatto un’insegnante accusato di maltrattamenti ai danni dei propri studenti.

Un episodio simile è stato riportato da Repubblica un paio di settimane fa e ha avuto come protagonista una maestra di 54 anni di Pescara. I carabinieri, grazie ad una telecamera sistemata in classe, si sono accorti dei metodi decisamente poco ortodossi della maestra. L’insegnante al momento è in arresto ed è in attesa di una sentenza.

Questa vicenda dovrebbe far riflettere sull’uso delle telecamere in un’indagine condotta in un contesto particolare come quello scolastico. C’è il rischio, infatti, che le immagini catturate vengano estrapolate dal contesto e che magari un rimprovero un po’ troppo energico possa trasformarsi in qualcosa di più grave agli occhi degli inquirenti.

Senza contare l’effetto che potrebbe avere sui ragazzi la consapevolezza di essere spiati continuamente. Molti studenti vivrebbero nel terrore di essere “beccati” e la spontaneità che li caratterizza durante l’adolescenza potrebbe essere soffocata. Insomma, è dura prendere una posizione a riguardo, magari avere le telecamere a scuola potrebbe anche essere divertente, basta che non ci seguano anche in bagno però.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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