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#ioleggoperché, la nuova (fantastica) iniziativa per la lettura

#ioleggoperché, la nuova (fantastica) iniziativa per la lettura

Parte alla grande la nuova edizione di #ioleggoperché, il progetto dell’Associazione Italiana Editori. Se vi dicessi #ioleggoperché sapreste di cosa

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Parte alla grande la nuova edizione di #ioleggoperché, il progetto dell’Associazione Italiana Editori.

Se vi dicessi #ioleggoperché sapreste di cosa sto parlando? Lo so che magari leggere vi fa pensare a quei noiosi (e bellissimi) libri che gli insegnanti vi danno a scuola. Lo so che fare le recensioni di quei libri vi pesa tantissimo e che Wikipedia è vostra amica. Però dovete sapere che è un’iniziativa parecchio figa organizzata dall’Associazione Italiana Editori.

Si tratta di donare dei libri alle biblioteche scolastiche per poter aumentare il numero di volumi che si possono trovare a scuola. Tutto questo sia per far leggere di più i ragazzi ma anche per far risparmiare le scuole, che si trovano davanti al prezzo sempre più alto dei libri. È vero, ci sono i tablet, i Kindle e tutto quello che volete però volete mettere sfogliare un libro di sera o in viaggio? Non c’è paragone!

Ecco, l’iniziativa è stata accolta da tantissime persone e in questa edizione hanno partecipato l’80% in più rispetto a quella dell’anno scorso. Sono più di 111.000 libri quelli donati al richiamo dell’hashtag #Ioleggoperché , a cui ha partecipato anche il MIUR.

Roma e Milano sono state le città in cui sono stati donati più libri, mentre la Lombardia è la regione che si prende la medaglia d’oro dei volumi donati. Sono tantissimi, però, anche gli editori che hanno partecipato al progetto. Non hanno guardato a quanti soldi avrebbero potuto perdere ma solo a quanto potevano far guadagnare alle scuole.

La loro parte l’hanno fatta anche i ragazzi, perché sono stati quasi un milione e mezzo a partecipare a tutti gli eventi legati al progetto. Da presentazioni a letture ad alta voce, ma anche incontri con gli autori ed editori. E tutto grazie ai social e a #ioleggoperché che ha connesso tra loro più o meno due milioni di persone in tutta Italia.

#Bellastoria anche oggi no?

Ah e se cercate qualche spunto per leggere, date un’occhiata qui

#FacceCaso

Di Benedetta Erasmo

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