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L’Alternanza Scuola-Lavoro sbarca anche negli Atenei: ecco la laurea professionalizzante

L’Alternanza Scuola-Lavoro sbarca anche negli Atenei: ecco la laurea professionalizzante

Con i nuovi corsi di laurea professionalizzante il lavoro è di casa anche all'Università. Ecco l'ultima trovata della ministra Fedeli. Il lavoro e lo

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Con i nuovi corsi di laurea professionalizzante il lavoro è di casa anche all’Università. Ecco l’ultima trovata della ministra Fedeli.

Il lavoro e lo studio, due elementi che per noi giovani è sempre difficile mettere insieme. Ancora più difficile, però, è trovare uno sbocco professionale dopo la laurea, specialmente se non si ha alcuna esperienza lavorativa vera e propria alle spalle.

Proprio per questo la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, supportata da un team operativo guidato dal sottosegretario Gabriele Toccafondi, ha ideato le cosiddette lauree professionalizzanti. Per poterle conseguire sarà necessario svolgere dei tirocini durante il percorso di laurea.

Si tratta, per capirci, di una sorta di Alternanza Scuola-Lavoro applicata all’Università. E l’obbiettivo della ministra è proprio quello di creare un ponte che possa collegare l’offerta formativa degli Atenei con quella degli ITS, gli istituti tecnici statali.

“I corsi offerti dalle Università dovranno consentire alle studentesse e agli studenti una rapida qualificazione professionale” ha dichiarato la Fedeli che ha aggiunto: “Con l’avvio di lauree professionalizzanti, armonizzate con l’offerta degli ITS, il nostro Paese si dota finalmente di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante”.

I corsi di laurea professionalizzanti verranno attivati a partire dall’anno prossimo in maniera graduale (1 ogni anno) per testarne l’efficacia. In più dovranno essere erogati in modo tradizionale (non online) e dovranno stare in relazione con generi di lavoro disciplinati a livello nazionale.

Gli Atenei potranno, inoltre, creare partenariati con imprese e avranno anche la possibilità di essere maggiormente flessibili riguardo ai numeri richiesti per la docenza. Questo per consentire a più ragazzi possibile di usufruire della nuova offerta formativa.

Insomma, le lauree professionalizzanti sembrano poter rispondere contemporaneamente, come evidenziato anche dalla Fedeli, sia alla necessità dei giovani di qualificarsi velocemente che alla domanda di personale già altamente formato che proviene dal mondo del lavoro. Dunque, cari studenti, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro, nel vero senso della parola.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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