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Come fa una maestra che scrive “squola” ad insegnare?

Come fa una maestra che scrive “squola” ad insegnare?

La stessa domanda se la sono fatta i genitori dei bambini di una scuola di Santa Maria di Sala (Venezia) nei confronti di una docente che fortunatamen

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La stessa domanda se la sono fatta i genitori dei bambini di una scuola di Santa Maria di Sala (Venezia) nei confronti di una docente che fortunatamente è stata licenziata.  #FacceCaso.

Quando andavo a scuola ho sempre reputato i professori super eroi in grado di rispondere a tutte le mie domande. Alle elementari la Maestra Dora era il mio mito. Mi ha insegnato a leggere, a scrivere, a fare le divisioni.

Alle medie la Professoressa Serafino, con le sue verifiche a sorpresa, mi ha costretta a studiare sempre. Conosceva qualunque cosa, tranne la matematica. Le sue competenze spaziavano dalla Geografia alla Storia passando per la Letteratura. Mi ha trasmesso la passione per la lettura, ha alimentato la mia curiosità per la conoscenza e ha reso il mio passaggio al Liceo meno traumatico di quanto mi aspettassi.

Il Liceo mi ha offerto la possibilità di incontrare docenti straordinari. La Fugaro, con cui mi sento tutt’ora, più che una prof adesso è un’amica e una confidente, oltre che un punto di riferimento. Con lei non ho mai preso più di 6 in matematica e adesso frequento il terzo anno di Ingegneria. Chi l’avrebbe mai detto. La Ciambellini ama il suo lavoro, si percepisce dal suo entusiasmo in classe. Con la sua genuinità mi ha insegnato a credere sempre nella bontà e nella correttezza delle persone.

La verità è che i professori hanno una responsabilità enorme, quella di formarci e prenderci per mano durante il periodo dell’adolescenza. Io mi reputo una studentessa molto fortunata. Auguro ad ognuno di voi di aver incontrato almeno una volta nella vita scolastica una Maestra Dora, una Serafino, una Fugaro o una Ciambellini.. purtroppo so che non è sempre così.

Che credibilità ha un insegnante che non fa bene il suo lavoro? Se la Maestra Dora avesse scritto “scuola” con la “q” o le “doppie” sbagliate, probabilmente adesso non sarei in grado di lavorare per questo giornale.

Ma come fa una maestra che scrive “squola” ad insegnare? La stessa domanda se la sono fatta i genitori dei bambini di una scuola di Santa Maria di Sala (Venezia) nei confronti una docente che fortunatamente è stata licenziata.

Dopo aver segnalato l’inadeguatezza della docente alla preside, mamme e papà hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola per protesta.

Per fortuna il tribunale ha confermato il licenziamento e respinto la domanda con cui l’insegnante chiedeva il trasferimento.

La docente, tra il 2015 e il 2016, ha insegnato a due classi prime per un totale di 39 alunni. Una delle maggiori preoccupazioni delle famiglie era che i bambini restassero ignoranti. La preside aveva rimosso la docente per “asserita incapacità didattica”, licenziata poi dal ministero dell’Istruzione.

La maestra ha fatto inutilmente ricorso al tribunale del lavoro sperando di poter essere integrata e magari di essere destinata ad altre mansioni. Ma i giudici hanno deciso diversamente proteggendo altri bambini dal cattivo insegnamento.

Queste cose non dovrebbero proprio accadere. Speriamo che la nuova prof sia in grado di fare bene il proprio lavoro, come ci si dovrebbe aspettare da un’insegnante degna di questo incarico.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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