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Università: meno email e più Chatbot

Università: meno email e più Chatbot

Sbarcano le chatbot automatiche all’interno dei portali universitari: l’assistenza virtuale è il nuovo escamotage per semplificare le procedure di imm

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Sbarcano le chatbot automatiche all’interno dei portali universitari: l’assistenza virtuale è il nuovo escamotage per semplificare le procedure di immatricolazione e di ricircolo di informazioni per gli studenti.

Chi di voi non ha mai parlato con Dorietta su Msn? O meglio ancora, con Doriana, la gemella cattiva che ti riempiva di parolacce? Ecco, questi sono già esempi di Chatbot, magari un po’ antichi e rivedibili, ma sono stati i pionieri dell’automatizzazione della messaggistica.

Nel corso degli anni sono stati fatti tanti passi in avanti e siamo arrivati a Siri, Google Assistant, Cortana o Amazon Alexa. Tutti assistenti virtuali pronti ad instaurare conversazioni dai toni talmente naturali da dare l’idea di star parlando con una persona. Idea, però, del tutto illusoria. Infatti, dietro questi Chatbot ci sono algoritmi matematici che come tutte le soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning, si basano sulla comprensione e acquisizione del linguaggio umano.

Oggi, anche le Università sono ricorse a questa soluzione. Non è atipico, infatti, aspettare giorni e giorni per una risposta a una mail mandata alla segreteria della propria facoltà. O non capita di rado che i professori non rispondano nemmeno, non diano notizie specifiche su un appello o su un programma di studio.

Noi studenti passiamo anche ore intere a cercare informazioni sul sito istituzionale, aprendo una miriade di link che poi richiudiamo senza aver trovato risposta. Tutto questo perché molte volte manca organizzazione.

I Chatbot entrano in gioco qui. Mediante il caricamento di un training set di domande – tipo degli utenti, si forma come un archivio di risposte da poter fornire. Queste ultime vengono date a qualsiasi tipo di domanda svolta a forma libera, da qui nasce “l’illusione” di star parlando con un operatore. Il computer, invece, raccoglie tutti i possibili input degli utenti per individuarne gli intent delle domande e rispondere di conseguenza.

In questo modo l’email delle segreterie si svuotano, alleggerendo il carico di lavoro e migliorandone il risultato, mentre agli studenti viene semplificata la vita: quanti di voi hanno chiesto “a che ora è l’esame” ricevendo risposta istantanea?
Buone notizie giovany: da oggi sarà così per tutti!

#FacceCaso

Di Ludovica Sampalmieri

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