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In Islanda con me! Come viaggiare senza organizzare/prenotare nulla… Pt.1

In Islanda con me! Come viaggiare senza organizzare/prenotare nulla… Pt.1

A differenza del solito, questa volta, non ho organizzato niente. Vi racconto del viaggio in Islanda più improvvisato di sempre! Questo viaggio, sin

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A differenza del solito, questa volta, non ho organizzato niente. Vi racconto del viaggio in Islanda più improvvisato di sempre!

Questo viaggio, sin da quando è stato pensato, è stato ben strano. Tutto ebbe inizio lo scorso gennaio, quando viaggiavo insieme ai miei genitori per l’Europa dell’est. Vi avevo già raccontato qui di quando a Chisinau incontrai un amico che avevo conosciuto cinque anni prima in Amazonia. Beh, da quell’incontro inaspettato nacque anche un viaggio in Islanda altrettanto bizzarro.

È iniziato tutto a Chisinau, capitale della Moldavia

Il mio amico Giovanni, conosciuto in Brasile cinque anni prima, in un carinissimo ristorantino nel centro di Chisinau, quel freddo giorno di gennaio mi raccontò che aveva prenotato un viaggio in Islanda. Mi disse anche che sarebbe stato un viaggio di 10 giorni “on the road”, l’obiettivo era fare il giro dell’Isola di ghiaccio per arrivare a trovare sua sorella, Ludovica, che con il programma di scambio di Intercultura stava trascorrendo il suo quarto anno di liceo proprio ad Akureyri in Islanda. Giovanni mi disse che cercava compagni di viaggio in modo tale da poter partire almeno in 4 per poter ammortizzare i costi dell’auto. Il secondo passeggero già c’era, un certo Thiago, ragazzo brasiliano, amico di Giovanni che studia insieme a lui all’Aja.

“Beh figata! Vengo anch’io!” È stata la mia risposta scherzosa del momento.

Salutato Giovanni, ovviamente la prima cosa che mi metto a fare è controllare i prezzi dei per l’Islanda. Con mio immenso stupore i prezzi sono stracciati: non posso farmi scappare questa opportunità!!

Secondo step, prendo il telefono e chiamo la mia coinquilina Raffa e le propongo la mia idea: Raffa incredibilmente dice di sì. Quella sera stessa abbiamo i nostri biglietti per l’Islanda!

Abbiamo provato ad organizzare il viaggio… però

Abbiamo prenotato a inizio gennaio 2019 per partire ad Aprile. Nei mesi nel mezzo l’unica cosa che siamo riusciti a fare, cercando di coordinarci tra Roma e l’Aja è stata prenotare la macchina che ci avrebbe portati in giro per l’Islanda. Tutto bene se non che io non ho ancora la patente (hehe), Giovanni è neopatentato, Thiago non si sa, ma Raffa è ok con la patente da più di tre anni. Fin qui tutto bene. Prenotiamo anche un ostello a Reykjavík per la prima e per l’ultima notte, giusto per essere sicuri.

Proclamazione di laurea, 5 aprile

Nel frattempo arriva aprile, la partenza è fissata per il 6. Sarebbe fantastico se a me e Raffa non avessero fissato la proclamazione di laurea il 5 aprile! Ovviamente organizzare tutta la cerimonia, ricevimenti, aperitivi, feste e chi più ne ha più ne metta, ha fatto sì che non ci rimanesse nemmeno un secondo per pensare al nostro viaggio in Islanda. Ma tanto eravamo tranquille, sicuramente Giovanni e Thiago avrebbero pensato a qualcosa.

Manca solo una settimana alla partenza, io e Raffa siamo sempre più prese dalla laurea. Ci arriva una chiamata da Giovanni. La compagnia aerea con la quale i nostri compagni di viaggio avevano prenotato i voli, la Wow, è fallita. Hanno perso tutto. Io e Raffa rimaniamo sole, disdiciamo la macchina che a questo punto risulterebbe essere una spesa troppo grande per noi due.

Non abbiamo tempo di pensare a un programma, attendiamo il giorno della partenza. Fa già ridere da qui…

Tanto sonno in aereo…

Si parte

Il 5 aprile veniamo ufficialmente proclamate “Dottoresse”, la sera festeggiamo come è giusto che sia. La mattina alle 6 dobbiamo andare in aeroporto. Sonno, stanchezza, non sappiamo nemmeno cosa abbiamo messo nella valigia, e non abbiamo la più pallida idea di cosa stiamo andando a fare. Sappiamo solo che per quella sera abbiamo un posto letto prenotato al Kex Hostel di Reykjavík.

Gasate dalla stanchezza in aeroporto

Si arriva

Dopo una lunghissima giornata di voli e scali interminabili eccoci a Reykjavík. Abbiamo fame e vogliamo dormire. Prendiamo un bus che ci porta dritte dritte al Kex Hostel e: M-E-R-A-V-I-G-L-I-A.

Kex Hostel

Il nostro ostello è bellissimo, abbiamo gli occhi a cuoricino come l’emoji di Whatsapp. Si tratta di un’ex fabbrica di biscotti adibita a ostello della gioventù. Noi siamo super eccitate e poi è pieno di giovani di tutti i tipi. La nostra camera è da 6 letti, per la prima notte la condividiamo con una coppia di giovani provenienti dal nord Europa.

Entrata Kex Hostel

Bene ora abbiamo davvero fame…

Appoggiamo le nostre cose e apriamo la nostra guida Routard (la nostra salvezza di questo viaggio), cerchiamo un ristorante tra quelli della sezione “prezzi economici” e ci avviamo a piedi.

Appena uscire dal l’ostello già rimaniamo imbambolate: praticamente davanti a noi c’è una striscia di mare e poi una montagna innevata, e le luci del tramonto che rendono tutto molto rosa.

Il posto che abbiamo selezionato per la nostra prima cena è al porto. Un posto super semplice, qui si mangia zuppa di aragosta e spiedini di pesce seduti su barili per i pesci attorno a lunghe tavole da condividere. Un posto da pescatori, ma noi ce ne innamoriamo, e a fine viaggio lo decretiamo il nostro posto preferito in Islanda per mangiare.

Il nostro ristorantino preferito al porto

A questo punto la giornata è stata già abbastanza lunga, torniamo al Kex per dormire. Ma dimenticavamo che è sabato, nel nostro ostello c’è una grande festa con una band che suona dal vivo! Non sappiamo se stiamo vivendo un sogno o siamo finite per caso nel mezzo di un film. Siamo stanchissime e poco dopo crolliamo nei nostri lettini a castello.

La prossima settimana il viaggio continua con una puntata: non potete perdervi i geyser!!

P.S: Per tutti coloro che hanno voglia di esplorare qualche altro strano posto, consiglio gli altri miei racconti di viaggio, c’è solo l’imbarazzo della scelta: Albania, GreciaMacedoniaCroaziaRomania, UngheriaMoldaviaTransnistriaSerbia, un piccolo focus su Lisbona, un reportage sul mio viaggio in Ladakh, la regione dell’India che si trova sulle montagne dell’Himalaya e del Karakorum (parte 1parte 2parte 3, e parte 4), e infine un reportage del mio viaggio “alternativo” in Kenya (parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5).

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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