Tempo di lettura: 3 Minuti

Moldavia ci siamo! Certo la frontiera…

Moldavia ci siamo! Certo la frontiera…

Dalla Romania arriviamo in Moldavia. Questa volta si esce dall’UE (purtroppo!). Ecco cosa ho visto e vissuto in circa 24 ore in questo Paese. Fa fred

Bucarest: le cinque cose da fare assolutamente nella Capitale romena
Quarantena mia, come mi mancherai… L’opinione di chi in fase 1 ci stava più che bene
Fantacalcio per il sociale: i giovany donano il montepremi!

Dalla Romania arriviamo in Moldavia. Questa volta si esce dall’UE (purtroppo!). Ecco cosa ho visto e vissuto in circa 24 ore in questo Paese.

Fa freddo, è già buio e ma la frontiera con la Moldavia si avvicina. Bene dai, una volta attraversata non ci vorrà molto per arrivare a Chisinau, dove abbiamo prenotato il nostro hotel per questa sera.

L’incubo delle frontiere

Negli scorsi articoli (Ungheria e Romania) elogiavo la bellezza dell’Unione europea per averci concesso di viaggiare in tranquillità e comodità senza file alle frontiere. Ma, questa volta, con il confine rumeno finisce anche l’UE e qui la fila alla frontiera è proprio il meno peggio che ci possa capitare!

Ci posizioniamo in coda, mentre aspettiamo il nostro turno, tiriamo fuori i documenti: tutto in ordine. Almeno crediamo, finché a mio padre non sorge la fatidica domanda: “ma la carta verde ce l’abbiamo?”. Trenta secondi di silenzio e poi mia madre esordisce con “alla carta verde non ci ho pensato!”. Beh fantastico, ma non ci preoccupiamo più di tanto, di solito i paesi che non sono coperti dalla Carta Verde offrono alla frontiera la possibilità di fare un’assicurazione apposita. Ci era già successo anche questa estate in Serbia!

Bene, è il nostro momento, arriva il poliziotto di frontiera e, ovviamente, ci chiede la carta verde. Noi gli mostriamo pure la nostra, che ovviamente in Moldavia non vale, e gli spieghiamo che avremo fatto un’assicurazione apposita una volta superata la frontiera. Ogni nostra certezza, però, inizia a sbriciolarsi quando, parlando in una lingua a noi incomprensibile, il poliziotto ci fa capire che senza assicurazione non possiamo passare. Ci ritira i documenti e ci prega di accostare la macchina. Perfetto, e ora? Momento di panico generale.

Mia mamma inizia a fare ricerche frenetiche su internet. Io cerco di parlare un po’ a gesti, un po’ in inglese e un po’ con qualche parola inventata con il poliziotto. Mio padre mi fa da spalla. Sembra non esserci nulla da fare. L’ostacolo della lingua non è indifferente. Infatti, ad un certo punto, per capirsi meglio il poliziotto chiama una sua amica che dall’altra parte del cellulare traduce a me quello che vuole dire lui, e a lui le mie suppliche. Siamo sul punto di tornarcene in Romania quando, dopo un bel po’ di traduzioni alla rinfusa, capiamo che forse una via d’uscita c’è.

In poche parole? Tutta una presa in giro, un quarto d’ora di panico, per poi 50 metri più avanti trovare una ventina di uffici di assicurazioni per la Moldavia che risaltano ai nostri occhi come fossero miraggi. Cosa è successo?

Siamo stati ingannati da una polizia di frontiera non esattamente onesta. Ma tutto è bene quel che finisce bene, alla fine per soli 6€ abbiamo ottenuto la nostra Carta Verde! Ora possiamo proseguire.

In poco tempo arriviamo nella Capitale, Chisinau, che fin da subito ci piace! La “porta d’ingresso” alla città è a dir poco particolare: non il solito arco di trionfo. Una serie di palazzoni dal gusto architettonico discutibile costituiscono sia il simbolo della città, sia l’entrata alla Capitale. Il nostro hotel è in centro ed è davvero grazioso. Il tempo di scaricare i bagagli e usciamo per una passeggiata.

Architettura decadente di alcune zone di Chisinau

Due foto da turisti con le lucette di Natale non possono mancare, ma poi ci fiondiamo da “Propaganda Cafè” il ristorante che abbiamo scelto per questa sera. Un posto delizioso, dall’aspetto retrò ma decisamente giovanile. Scegliamo di mangiare ciò che dal menù ci sembra più tipico, c’è una sezione di piatti che si chiama “Back in URSS”. Il tutto accompagnato da un delizioso vino moldavo.

Tipica foto da turista appena arrivata a Chisinau, capitale della Moldavia!

Lo sapevate che la Moldavia è costellata da cantine e qui si produce un vino pazzesco?! È situata proprio in questo paese la cantina più grande al mondo: pensate che è composta da una serie di cantine-gallerie che complessivamente costituiscono un circuito di 200km. Si può visitare solo se muniti di macchina! Dopo che io mio padre ci scoliamo una bottiglia di ottimo Chardonay, io con la mente un po’ offuscata una volta tornata in hotel dormo nel giro di 30 secondi!

Questo è il meraviglioso bagno del nostro ristorante a Chisinau! Ho deciso che quando avrò una casa lo vorrò uguale 🤪

Moldavia paese dalle mille sorprese!

La mattina seguente facciamo colazione in un bar che avevo adocchiato la sera prima. Essendo io attratta da tutte le cose colorate, quel posto mi aveva fatta innamorare. E infatti, per dimostrare la mia felicità metto anche una foto sulle mie storie di Instagram per dimostrare quanto fossi entusiasta del bar che avevo scovato! Neanche a farlo apposta mi risponde un amico di vecchia data che avevo conosciuto cinque anni prima in un altro posto assurdo.

Il mio nuovo bar preferito a Chisinau!

Eh sì, con Giovanni ci eravamo conosciuti durante un viaggio in Amazonia (Brasile) quando a 17 anni avevamo trascorso il nostro anno all’estero in due città diverse del Brasile (di questa esperienza ne ho parlato qui). Magicamente Giovanni è a Chisinau e clamorosamente parla anche rumeno! E così ci concediamo un lungo pranzo di risate e ricordi!

Stiamo per arrivare a destinazione… (forse)

Ma ecco che adesso arriva il bello: è giunto il momento di metterci in marcia! La nostra destinazione finale, che ancora vi tengo segreta, ormai è alle porte e non ci resta che incamminarci. Per la strada ci accorgiamo che in Moldavia si sbizzarriscono con le fermate degli autobus. Mi spiego: ogni fermata è a modo suo, con colori e tecniche architettoniche tutte diverse! Ci sembra un’ottima idea collezionarne delle foto.

Certo, dopo l’ultima esperienza alla frontiera moldava abbiamo un po’ di ansia. Così tanta che, strada facendo, decido di segnalare alla Farnesina (su “Viaggiare Sicuri”) il luogo in cui pernotteremo!

Dove stiamo andando? Riusciremo a passare la frontiera senza problemi? Vi aspetto al prossimo articolo!

FacceCaso

Di Chiara Zane

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0