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I Giovani della Coldiretti sognano di recuperare i terreni agricoli

I Giovani della Coldiretti sognano di recuperare i terreni agricoli

120 giovani astigiani della Coldiretti vogliono ridare vita a zone abbandonate. I giovani della Coldiretti hanno un sogno nel cassetto: recuperare i

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120 giovani astigiani della Coldiretti vogliono ridare vita a zone abbandonate.

I giovani della Coldiretti hanno un sogno nel cassetto: recuperare i 3.700 ettari di terreno sottratti al’ agricoltura in questi ultimi dieci anni. Per rendere l’idea, 37 milioni di metri quadrati di terreni incolti in tre vaste aree nella provincia di Asti. In pratica si tratta di oltre 172 metri quadrati per ogni abitante residente nella provincia.

“Da un lato spiega il leader dei Coldiretti giovani abbiamo necessità di pascoli per l’ allevamento, dall’altro abbiamo vaste aree abbandonate. Non sono boschi, sono terre dove c’erano vigneti , seminativi e foraggere, ma oggi sono incolti con gravi problemi idrogeologici, dove si annidano insetti e piante infestanti e proliferano gli animali selvatici, con tutte le conseguenze negative che ne derivano.”

L’obiettivo è ridare speranza, attraverso l’agricoltura, a territori che sono senza futuro. Nei piani di Danilo e dei suoi giovani colleghi il loro progetto dovrebbe attuarsi concretamente attraverso l’istituzione di “Aree di tutela del territorio di interesse agricolo, con un percorso di classificazione dei territori incolti come conferma il direttore di Coldiretti di Asti, Antonio Ciotta.

L’idea è stata giudicata positivamente anche dagli ospiti invitati in assemblea, il Capo aerea nazionale sicurezza alimentare i Coldiretti, Rolando Manfredini, volto noto di “Striscia la notizia” per le sue denunce sul falso Made in Italy, e Ado Guerrini, Direttore generale di “Bonifiche Ferraresi”, l’azienda agricola più grande d’Italia.

“Crediamo conclude Danilo Merlo che l’agricoltura possa avere una funzione di tutela e presidio del territorio specialmente in un area Unesco come la nostra. Ovviamente occorrono strumenti adatti, incentivi, meno lacci e lacciuoli e una buona burocrazia per permettere la messa a disposizione di questi imprenditori agricoli. Poi non dimentichiamo che la bilancia commerciale agroalimentare non è autosufficiente e c’è sempre più richiesta di produzioni di alta qualità che per altro caratterizzano i nostri territori. Anche per rivendicare il nostro ruolo e per la nostra giusta dignità chiediamo le Aree di tutela del territorio ad interesse agricolo”.

Ci auguriamo che il sogno dei ragazzi della Coldiretti possa diventare realtà!!

#FacceCaso

Di Luca Pennacchia

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