Tempo di lettura: 1 Minuti

Prendi una pianta, trattala male… ed ecco che succede

Prendi una pianta, trattala male… ed ecco che succede

Prima di insultare o trattare male una pianta pensateci due volte perché potrebbe non prenderla bene. Vediamo in che senso. Vi è mai capitato di trat

La chioccia che non c’è
In 100 giorni da Parma a Shanghai
200 palloncini sollevano Francesco

Prima di insultare o trattare male una pianta pensateci due volte perché potrebbe non prenderla bene. Vediamo in che senso.

Vi è mai capitato di trattare male un vostro amico per poi vederlo andar via con il viso imbronciato e la testa china? Ecco, immaginate di fare la stessa cosa con un oggetto inanimato, una pianta per esempio. Secondo voi come reagirebbe?

Non reagirebbe direte voi. D’altronde è inanimata, vuoi che abbia dei sentimenti? Risposta sbagliata. Chiariamoci, se insultate una pianta non è che questa allunghi una foglia per tirarvi uno schiaffo ma una reazione comunque ce l’ha, eccome se ce l’ha.

Non ci credete? Chiedete ad IKEA allora. Cosa c’entra IKEA? Beh, forse non tutti lo sanno ma IKEA ha molto a cuore la natura (sì lo sappiamo, sembra quasi un controsenso per un’azienda che vende mobili in legno ma è così) e per dimostrare che anche gli esseri vegetali hanno una loro sensibilità ha realizzato un esperimento decisamente interessante.

Ha preso due piante identiche e le ha messe in due teche di vetro. Dopodiché le ha lasciate per 30 giorni alla mercé di gruppi di scolari scatenati e ha chiesto di insultare una delle due piante ed elogiare l’altra. Il risultato è stato a dir poco incredibile.

Alla fine dell’esperimento, infatti, gli organizzatori si si sono accorti che la pianta che aveva ricevuto gli insulti dei ragazzi (alcuni di loro ci sono anche andati giù pesanti) si era ingiallita, mentre l’altra era rimasta verde ed era anche cresciuta.

Al di sopra di entrambe campeggiava una scritta a lettere cubitali che diceva “le piante hanno gli stessi sensi degli umani”. Questa frase appartiene al dottor Masaru Emoto, un saggista deceduto nel 2014, che sosteneva che i pensieri fossero in grado di modificare la struttura molecolare dell’acqua.

Proprio a causa di questa sua convinzione Emoto è sempre stato considerato uno pseudoscienziato dalla comunità scientifica internazionale e questa definizione gli è stata attribuita ovunque, persino su Wikipedia. D’altronde nella teoria del giapponese non c’era nulla di scientifico ma si sa, a volte ci sono cose che sfuggono al dominio della scienza e questa è sicuramente una di quelle.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0