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Ευχαριστώ, Ελλάδα! Il mio viaggio nell’Ellade

Ευχαριστώ, Ελλάδα! Il mio viaggio nell’Ellade

Reportage del mio viaggio in terra greca. Scontrosa e accogliente, sofisticata ma semplice, amabile e intrattabile allo stesso tempo. Dolceamara. Non

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Reportage del mio viaggio in terra greca.

Scontrosa e accogliente, sofisticata ma semplice, amabile e intrattabile allo stesso tempo. Dolceamara. Non arriveremo alle famose 50, ma di sfaccettature ce ne ha davvero tante. E’ la Grecia, signori miei. Sebbene anche in Italia possiamo vantare splendidi lidi con paesaggi mozzafiato, l’ Ellade continua ad esercitare un fascino intramontabile su moltissimi turisti.

Ricordiamoci sempre infatti che stiamo parlando della culla della cultura occidentale: specialmente gli alunni del liceo classico ne sanno una più del diavolo, Iliade e Odissea su tutte. Il primo esempio di manifestazione del sentimento umano, signori miei. Da lì, infatti, ha inizio la nostra letteratura. E basta questo per renderlo un paese eterno.

A proposito di Odissea, la meta prescelta per il nostro viaggio è Corfù, la patria dei Feaci, dai quali trovò ospitalità l’errante Ulisse.

Si parte l’1 agosto, con quello che abbiamo simpaticamente chiamato “viaggio della speranza”, perché condito da 7 ore di treno Roma-Bari più altre 10 di traghetto Bari-Corfù. Si dorme sul ponte, in sacco a pelo. Moriamo di freddo, ma lo spettacolo dell’alba con la sagome delle isole in compagnia ci ripaga di tutto. * E poi, se queste cose non si fanno all’età nostra, quando?

Arriviamo a destinazione il 2 agosto alle 7 di mattina, il tempo di sistemare i bagagli in casa (nel centro di Corfù Town) , e cerchiamo subito una spiaggia vicina ma affascinante per passare il primo giorno in tranquillità. La scelta ricade su Royal Baths, dotata di discreto mare ma sopratutto di una sontuosa atmosfera. Il nome Royal non è stato dato a caso. *Se un giorno non vi sentite in vena esploratrice e avete bisogno di relax, è quella che fa per voi.

La vita mondana a Corfù invece si sviluppa si nel paese (con aria molto festosa), ma soprattutto nei locali. Vicino al porto c’è la famosa discoteca “54” e, se vi volete spingere fino in fondo, a 45 minuti trovate Ipsos, cuore pulsante della Corfù by night col suo fiore all’occhiello, il “Montecristo”. Lì troverete tanti compatrioti in vena di baldoria, ve lo posso garantire.

Il secondo giorno, ben più riposati, scegliamo una meta un po’ più defilata consigliataci da qualche paesano un po’ scorbutico: Dassia Beach. Ci facciamo convincere anche dall’orecchiabile melodia tutta romana “annamo a Dassia Beach”, simile a quel “annamo ad Ostia Beach” che ci aveva conquistato qualche anno prima, ma alla fine ne rimaniamo un po’ delusi. Spiaggia piccola, mare discreto, atmosfera pure.

Ci rifacciamo però il giorno dopo, vogliosi di rivincita, e ci spingiamo fino a Palaiokastritsa. Nota bene: se bazzicate dalle parti di Corfù, il posto migliore per farvi il bagno, tuffi e prendervi un bel drink è qui. Acqua cristallina, scogliere a picco sul mare, e tante persone con cui socializzare. Nelle due volte in cui ci siamo stati, la prima era una bellissima spiaggia nel centro del villaggio*, ma la seconda rasentava davvero il fiabesco. 

Occhio però, non è facile da trovare: noi ce ne siamo accorti essendoci fermati un attimo ad ammirare il panorama e, dove immaginavamo tranquillamente potesse esserci una serie di scogli, scorgiamo qualche lettino, ombrelloni, ma soprattutto un bar chiamato “La grotta”. Un lungo sentiero a mo’ di scalette ci accompagna a destinazione, e.. rimaniamo letteralmente sbalorditi. Pur di abitare qualche ora quell’incantevole spiaggia, che proprio una spiaggia non è, molti si accampano sugli scogli. *Il tutto, dista 45 minuti da Corfù Town.

Domanda legittima: ma gli spostamenti? Onestamente, se desiderate essere indipendenti al 100%, l’unica scelta è affittarvi un motorino o una macchina.. Ma…c’è sempre un ma. Occhio a cosa guidate, perché -almeno i motorini- sono dei trabiccoli che non garantiscono tanta sicurezza. Per farvi capire, questa ve la racconto: subito dopo averli affittati, mentre eravamo nel bel mezzo del nulla, che non ci si va a rompere una marmitta? Nel senso che salta letteralmente dal motorino. Abbiamo dovuto aspettare 1 ora il proprietario che ce ne portasse uno di riserva, e alla fine tutto bene quel che finisce bene. Se siete prudenti, non vi succederà niente. Ma abbiate sempre un terzo occhio di scorta… E poi, altro vantaggio del motorino, vogliamo parlare del panorama alla guida? Ti vedi certi paesaggi che respiri proprio aria di libertà…

Una cosa molto importante che ci tengo a sottolineare riguarda il cibo: non vi lasciate condizionare dai pregiudizi sul cibo greco, che è stato davvero una bella scoperta. Si passa dalla famosa pita (che come direbbero i nostri amici “Actual” , “è ‘n kebab ch’ ha fatto i sordi”, visto che la forma è simile ma il risultato è più sofisticato) alla delicatissima salsa tzatziki, dal saganaki (formaggio fritto) alla moussaka (una sorta di lasagna), più tanto altro. Apritevi alle culture straniere, almeno quando le vivete, sotto ogni punto di vista.

Tornando all’aspetto mare, volendo strafare dopo il colpaccio Palaiokastritsa, ci affidiamo a internet perché i greci non sembrano molto disponibili. Il web ci consiglia Sidari beach, con il suo “Canal d’Amour”..Secondo la leggenda chi ci si fa il bagno è prossimo alle nozze. A saperlo prima…

Dopo ben 1 ora e mezza di tragitto in cui ci aspettiamo di trovare la Terra Promessa della Grecia, arriviamo ad una serie di spiagge che non sono nemmeno le cugine di terzo grado di quelle ammirate su internet. Desolati, comunque ci piazziamo lì e troviamo consolazione nel farci qualche bel tuffo, visto che almeno il posto era dotato di ottimi scogli a picco sul mare.

La verità è che per scoprire dei posti veramente belli, o sei fortunato o devi farti aiutare dagli abitanti del luogo. E qui mi servo un assist per un tasto dolente: proprio i greci.

Sia per fornirti informazioni sia per qualunque altra forma di relazione, li trovi spesso scontrosi, mal disposti e poco generosi. Anche solo per una stupidaggine come prendere il gelato, fanno passare avanti orde di compaesani prima di servirti. Quando li fermi per strada per chiedere indicazioni, alcuni fanno addirittura finta di non sentirti e filano via per la loro strada.

Non ci tengo a fare la parte del fiero cittadino italiano, perché spesso anche da noi succedono cose simili, ma ci sono rimasto un po’ male ecco. Ho incontrato anche alcuni di buon cuore e spirito, ma la maggior parte si teneva più sulla difensiva.

Dopo tutto però, al termine di un viaggio di 8 giorni, ci riteniamo estremamente soddisfatti della nostra esperienza in Grecia: abbiamo girato per spiagge incantevoli, mangiato bene, soggiornato in una località piena di vita, preso anche qualche “sòla” (ma quello fa parte di ogni viaggio), visto paesaggi mozzafiato…in fondo, a 17 anni, che vuoi di più dalla vita?

Grazie ancora, Ellade!

#FacceCaso.

Di Emanuele Caviglia

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