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Dall’aula magna a quella di tribunale, la strana storia della laureata Giulia

Dall’aula magna a quella di tribunale, la strana storia della laureata Giulia

Come reagireste se vi sentiste vittime di un'ingiustizia? Chiara ha reagito ricorrendo ad un tribunale ma non è andata esattamente come sperava. Vi è

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Come reagireste se vi sentiste vittime di un’ingiustizia? Chiara ha reagito ricorrendo ad un tribunale ma non è andata esattamente come sperava.

Vi è mai capitato di avere la sensazione di non essere stati giudicati correttamente, di aver subito un torto o, peggio, una vera e propria ingiustizia? In fondo andando a scuola o all’università vi sarà sicuramente successo di ricevere un voto che non ha soddisfatto totalmente le vostre aspettative.

E immaginiamo che quando è accaduto non l’abbiate presa benissimo; ma come avreste reagito se un episodio del genere si fosse verificato il giorno della vostra laurea? E’ quello che è successo a Chiara Morossi, una studentessa di Padova che si è laureata due anni fa in Lingue con 109 su 110.

Un punteggio di tutto rispetto dunque; un punteggio che, però, non era stato ritenuto giusto dalla nostra Chiara, la quale credeva di meritare anche quel punticino che la separava dal voto massimo e che purtroppo gli era stato “sottratto”. Ed è per questo che ha deciso di presentare ricorso al Tar di Venezia, trascinando l’Università di Padova in tribunale.

La neolaureata sperava dunque che fossero i giudici a restituirle la gioia di quel 110 che le era stato (a suo dire ingiustamente) negato. E invece l’aula del palazzo di giustizia veneziano ha confermato il verdetto dell’altra aula; l’aula magna, quella dell’ateneo padovano.

Niente lieto fine quindi per Giulia, che dovrà rassegnarsi e accontentarsi, per così dire, del suo 109. Per consolarla noi di FacceCaso vogliamo ricordarle che la cosa più importante non è quel numero che compare sul pezzo di carta; è la consapevolezza di avercela messa tutta e di averlo fatto in buonafede. D’altra parte si sa, il mondo è pieno di ingiustizie e bisogna imparare a conviverci.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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