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Genova: una partita a carte scatena il caos all’Università

Genova: una partita a carte scatena il caos all’Università

Qualche giorno fa, nell’Università di Valletta Puggia, si è svolto quello che pare essere uno degli episodi più gravi del secolo: alcuni studenti veng

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Qualche giorno fa, nell’Università di Valletta Puggia, si è svolto quello che pare essere uno degli episodi più gravi del secolo: alcuni studenti vengono sorpresi a giocare a carte nelle aule studio e, ripresi da un professore, lo insultano.

Immaginate di essere nel bel mezzo della sessione, dovete dare l’ultimo esame e poi siete finalmente liberi. Sono mesi, ormai, che state rinchiusi in quell’aulette studio della vostra Università, con luci al neon e pochissima aria. Non vi è mai venuto in mente di fare una pausa? Ecco, questo è più o meno quello che è successo a Genova: una partita a carte interrotta da un professore che, cercando di riportare l’ordine, riceve indietro male parole.

Detta così non c’è dubbio, gli studenti che si sono permessi di deridere un insegnante che sta svolgendo il suo ruolo di educatore, sono sicuramente imputabili. Da qui nasce la reazione del rettore dell’Università – Paolo Comanducci – che ha inviato una lettera a tutti gli studenti, di cui riportiamo i tratti salienti:
“La buona educazione, ancor prima dei regolamenti, dovrebbe indurre chiunque frequenti i locali all’interno dell’Università a tenere comportamenti consoni a un’istituzione che ha nella formazione e nella ricerca la sua ragion d’essere. A carte si gioca al bar o a casa vostra, non nelle aule dell’Ateneo”.

Queste parole ci mostrano come il punto della questione, mi dispiace dirlo, non sia stato centrato.
Da sempre i ragazzi fanno pausa mentre studiano, è altamente improbabile che durante una giornata all’Università gli studenti non rifiatino un attimo, e – anzi – una partita a carte è il modo più innocuo per farlo.

La reazione del gruppetto è stata maleducata e irrispettosa, non si manca di rispetto a un insegnante, né a nessun altro, perché come scrive il Rettore – questa volta oserei dire giustamente-: “Il compito educativo dell’Università include anche la formazione di persone guidate dall’idea che il rispetto per la dignità degli altri sia egualmente importante che il rispetto per la propria”.

Ma forse si sarebbe dovuto insistere su questo punto, piuttosto che generare ilarità nel condannare una briscoletta.

E voi da che parte state?

#FacceCaso

Di Ludovica Sampalmieri

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