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Giovany, la dipendenza dai videogiochi è ufficialmente una malattia

Giovany, la dipendenza dai videogiochi è ufficialmente una malattia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente riconosciuto il cosiddetto “game disorder” (la dipendenza dai videogiochi) come malattia. L’O

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente riconosciuto il cosiddetto “game disorder” (la dipendenza dai videogiochi) come malattia.

L’OMS iniziò il dibattito riguardo il “game disorder” (ossia la dipendenza dai videogiochi) circa un anno fa nello scetticismo generale. Dal primo gennaio 2022 però sarà effettivamente trattata come malattia da tutti i medici del mondo.

Cosa comporta

Tale patologia, colpendo soprattutto gli adolescenti maschi dai 13 anni, comporta una quasi totale alienazione dal contesto sociale in cui si trovano, ignorando qualsiasi tipo di input esterno. Alcuni di essi, a causa della dipendenza dai videogiochi si dimenticano persino di mangiare nei casi più gravi.

Come nasce la malattia

Secondo i medici tale disturbo deriverebbe da numerosi fattori, alcuni dei quali potrebbero anche sorprenderti:

  • input audiovisivi videoludici fatti di musiche accattivanti e stimoli luminosi intermittenti, moderne forme di assenza genitoriale, il costante confronto tra coetanei che propone la società e che spaventa gli individui più fragili.

Ricordando che i soggetti che presentano la dipendenza dai videogiochi costituiscono una percentuale minima dei videogiocatori, sempre più ragazzi vengono colpiti dalla dipendenza di un mondo fittizio all’interno del quale, secondo gli psichiatri, il giovane riesce a ricavare piccole gratificazioni una dopo l’altra che lo spingerebbe a videogiocare anche per 18 ore consecutive.

Il game disorder arriva a condizionare la vita di alcuni ragazzi in maniera spaventosa, tale mondo fittizio, insieme alle piccole gratificazioni viene accompagnato dal forte stress dovuto all’isolamento, al grado di sfida che a volte supera le capacità del giovane, alla frustrazione derivante dal fallimento nel videogioco e molti altri disagi personali che nell’età della fanciullezza non dovrebbero esistere.

Quindi ragazzi videogiocate! Ma con moderazione. Purtroppo il confine tra leggerezza e malattia, come abbiamo visto, è davvero davvero labile. Stacci attento. Anzi,

#FacceCaso

Di Alessandro Mameli

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