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Prima e dopo la laurea: come stanno messi gli studenti?

Prima e dopo la laurea: come stanno messi gli studenti?

Secondo l’annuale rapporto Almalaurea i dati sugli studenti sono molto incoraggianti: tra pre e post laurea la situazione è più rosea di quanto pensas

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Rapporto 2020 AlmaLaurea: che succede ai giovany laureati?

Secondo l’annuale rapporto Almalaurea i dati sugli studenti sono molto incoraggianti: tra pre e post laurea la situazione è più rosea di quanto pensassimo.

Lo scorso 6 Giugno 2019 il Consorzio Interuniversitario Almalaurea ha presentato i Rapporti 2019 sul Profilo e sulla Condizione occupazionale in occasione del Convegno “Università e mercato del lavoro”, presso l’università la Sapienza di Roma. I dati dei rapporti sono ricavati dai laureati delle 75 università aderenti al Consorzio coinvolge oltre 900 mila laureati anche ad uno, 3 o 5 anni dal conseguimento della laurea stessa.

Da questi dati è emersa una lieve crescita del numero di matricole nei nostri Atenei, sempre più stranieri (il 3,5% dei laureati è straniero), e sempre più localizzati nelle zone del centro nord Italia. Mentre i dati per i giovani del centro nord rimangono incoraggianti, sebbene ancora lontani da quelli raccolti nel 2004, per il sud stiamo assistendo ad un esodo di circa un terzo degli studenti che lasciano il proprio territorio per scegliere un percorso di studi al centro nord Italia. Rimangono gli appartenenti ai licei, specialmente classico e scientifico, a scegliere per la maggiore il percorso universitario, soprattutto se il proprio contesto familiare appartiene ad un ceto medio alto.

Sono aumentate esponenzialmente anche le esperienze all’estero e soprattutto la propensione dei giovani a lasciare il bel paese per una laurea altrove. Da un lato tale volontà va certamente attribuita alla mentalità aperta che i giovani hanno acquisito dal nostro tempo, dall’altro lato perché in il mercato del lavoro italiano è fragile e saturo. La difficoltà di ottenere un lavoro qualificato in Italia contribuisce alla perdita di talenti che preferiscono partire perché fuori dai nostri confini sono meglio retribuiti, ottengono un’occupazione affine al proprio titolo di studio.

Ivano Dionigi, Presidente di Almalaurea, ha evidenziato il problema della fuga all’estero dei nostri talenti: “Per loro la laurea non è un passaporto, ma un foglio di via e un vero e proprio daspo. Perdiamo il vero capitale del Paese, un suicidio perfetto”.

#FacceCaso

Di Alessandro Mameli

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