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L’importanza del “calcio di provincia” per i giovani

L’importanza del “calcio di provincia” per i giovani

Sulle Sole 24 Ore il Presidente della Lega Pro ha spiegato in una lettera l'importanza del coinvolgimento dei giovani nel "calcio di provincia". Gli

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Sulle Sole 24 Ore il Presidente della Lega Pro ha spiegato in una lettera l’importanza del coinvolgimento dei giovani nel “calcio di provincia”.

Gli italiani e il calcio: un legame che va ben oltre la questione sportiva. Nel pallone si mescolano campanilismi e questioni sociali, con passione e goliardia. E tanto si più si esce dal mondo dorato dei campioni, della serie A e dei grandi club mondiali, addentrandosi nell’universo del “calcio di provincia”, tanto più il turbinio di emozioni si avvicina al campo. Nei cosiddetti “campionati minori” si assottiglia la distanza tra squadra e spettatore. C’è molta più partecipazione umana a ciò che avviene sul rettangolo di gioco. Ed è proprio di questo aspetto che il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha parlato sul Sole 24 Ore.

In una lettera spiega il suo lavoro per favorire il contatto tra il calcio e le realtà locali della provincia italiana. Nella sua visione le squadre di serie C in particolare sono “antenna sociale che raccoglie i bisogni del territorio ed elabora possibili risposte“. Per questo motivo ritene fondamentale l’apporto dei giovani.

Il discorso non è solo relativo all’allontanamento dalla strada dei ragazzi. Che pur rappresenta una istanza primaria cui dare risposta. Ma c’è anche il tentativo di ricucire, tramite lo stadio, una serie di rapporti sani e partecipativi. “Spesso i ragazzi non sanno nemmeno di avere nella propria città una squadra in serie C. – scrive il presidente – È importante lavorare insieme affinché lo stadio possa tornare ad essere un luogo di aggregazione sociale. Ascoltare il territorio, educare e riportare i giovani allo stadio sono processi lunghi che richiedono una responsabilità condivisa”.

Per concretizzare questo percorso è necessario un cambiamento culturale, accompagnato da investimenti in formazione e infrastrutture. La sfida, infatti, sostiene Ghirelli, si gioca anche sul piano dell’innovazione: “Per catturare l’attenzione dei giovani dobbiamo usare linguaggi e strumenti di comunicazione per loro congeniali. È una sfida che corre anche sul piano digitale, che fa perno sull’utilizzo dei social network, dei tablet, degli smartphone“.

Attualmente il progetto è ancora in fase di analisi. Sono 60 i club iscritti al campionato per la prossima stagione. Oltre 5mila i tesserati e più di 8 milioni gli appassionati. Le realtà eterogenee non consentono un intervento uguale per tutti. Al contrario, coinvolgendo direttamente le singole società, si metteranno a fuoco le istanza locali e verranno quindi individuati quei contesti nei quali la Lega Pro potrà portare un effettivo valore.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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