Tempo di lettura: 3 Minuti

Indipendenza economica? Non è cosa da giovani

Indipendenza economica? Non è cosa da giovani

I giovani romani, secondo uno studio recente, sono costretti ancora ad affidarsi ai genitori. Nonostante lavori full-time si fatica ad arrivare a fine

Ambiente vs Uomo: la tregua che nasce con gli effetti benefici del Covid sul pianeta
L’America: fuori ora il nuovo video del cantautore toscano Gionata
Alla scoperta di Macao: tra casinò stratosferici e piccoli villaggi di pescatori

I giovani romani, secondo uno studio recente, sono costretti ancora ad affidarsi ai genitori. Nonostante lavori full-time si fatica ad arrivare a fine mese.

Cari giovani romani, siete senza un soldo, spiantato, in affitto permanente da mamma e papà? Avete un lavoro in cui vi pagano in salsicce (o in fogli A4, caffè offerti, pubblicità… cose con cui non puoi comprare neanche le sigarette) e che vi porta via 23 ore su 24? Tranquilli, allora. Perché siete in ottima compagnia.

L’indagine

È uscito pochi giorni fa, infatti, uno studio dal titolo: “lavORO… nonostante tutto, indagine sui giovani romani tra aspirazioni e realtà”. Lo studio, realizzato dalle ACLI Provinciali di Roma in collaborazione con l’Iref (ente di ricerca delle ACLI nazionali), mostra infatti una situazione catastrofica per i poveri, è il caso di dirlo, ragazzi della capitale.

Pensate che sui 1058 ragazzi intervistati, in una fascia di età che va dai 18 ai 35 anni, addirittura il 39,2% dichiara di dipendere totalmente dai genitori. Economicamente, si intende. Solo il 22,6% è completamente indipendente, mentre il restante 38,2 lo è parzialmente. E non parliamo di giovani pigri o con poca voglia di lavorare.

Se infatti si osservano bene i dati, tra i lavoratori full-time solo il 46,3% si definisce economicamente autonomo. Parliamo, quindi, di ragazzi under 35 che non lavorano part-time e che, nonostante ciò, non riescono a mantenersi.

Colpa dei giovani o del “sistema”?

Il quadro che emerge da questa ricerca”, fa sapere Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia, “(…) è molto preoccupante, ma allo stesso tempo ci lascia semi di speranza. Perché, malgrado le grandi difficoltà che incontrano, i giovani sono i primi a non arrendersi, a volersi rimboccare le maniche e a credere fortemente in loro stessi”.

In una grande metropoli come Roma, il costo della vita è elevato, soprattutto per quanto riguarda i prezzi delle case e degli affitti. Sapere che 4 ragazzi su 5, alcuni anche lavorando full-time, non riescono ad affrancarsi dalla famiglia, deve far nascere una profonda riflessione e impegnare la politica a mettere il binomio giovani e lavoro in cima alle priorità di tutto il Paese”.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0