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Napoli, capelli blu non entri tu

Napoli, capelli blu non entri tu

Ha suscitato scalpore la storia di un ragazzo napoletano allontanato dalla sua scuola per via di un taglio di capelli insolito... Qualche giorno fa a

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Ha suscitato scalpore la storia di un ragazzo napoletano allontanato dalla sua scuola per via di un taglio di capelli insolito…

Qualche giorno fa aveva fatto discutere la storia di un bambino russo sospeso da una scuola della Siberia centrale per via del suo taglio di capelli alla Ibrahimovic. Sulla vicenda era intervenuto anche Francesco Totti, che aveva preso le difese dello studente invitando gli insegnanti a riflettere.

Un messaggio che molto probabilmente non è arrivato ai docenti russi ma che a quanto pare non è stato recepito neppure da quelli italiani. Lino, un ragazzo napoletano di Scampia, è infatti finito in una situazione paragonabile a quella che ha coinvolto il giovane ammiratore russo di Ibra.

Giunto davanti all’ingresso della sua scuola, l’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi-Carlo Levi”, Lino è stato respinto dalla dirigente scolastica Rosalba Rotondo, che lo ha spedito a casa per ben due volte sostenendo che la sua acconciatura era proibita dal regolamento d’istituto. A questo punto, però, c’è da chiedersi per quale motivo il taglio di capelli di Lino fosse vietato dal regolamento.

D’altronde il 12enne campano non si è presentato a scuola con delle svastiche disegnate sulla testa, ma solo con delle treccine blu. Treccine che magari erano anche esteticamente fastidiose ma che a nostro avviso non giustificano affatto l’esagerato provvedimento della preside.

Trattare un ragazzo di 12 anni come un appestato soltanto perché ha un look non convenzionale è un atteggiamento deplorevole. Giustificare il tutto chiamando in causa un regolamento scolastico che sembra basato su degli stereotipi non è un’attenuante, semmai è un’aggravante.

Alla fine comunque, la faccenda si risolverà nel migliore dei modi: Lino taglierà le sue treccine e così facendo potrà finalmente tornare a scuola e dare una lezione di umiltà alla sua preside, la quale ha anche negato alla mamma del ragazzo un confronto costruttivo. Che dire, spesso non fa danno tanto quello che hai sulla testa, quanto quello che c’è dentro…

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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