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Bullismo dilagante in Italia: vittime il 40% dei ragazzini

Bullismo dilagante in Italia: vittime il 40% dei ragazzini

Il dati pubblicati in occasione della giornata internazionale contro il bullismo danno una fotografia di un problema dilagante in Italia. Più di quat

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Il dati pubblicati in occasione della giornata internazionale contro il bullismo danno una fotografia di un problema dilagante in Italia.

Più di quattro adolescenti su dieci in Italia è, o è stato, vittima dei bulli. Questo il dato allarmante pubblicato dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo, in occasione della giornata mondiale contro il bullismo. Il problema era già stato fotografato al livello globale dall’Unicef a settembre. In quell’occasione si faceva particolare riferimento al cosiddetto cyberbullismo. Solo in Italia, invece, tra web e quotidianità, quasi la metà dei ragazzi (il 44,9% tra maschi e femmine) afferma di aver vissuto il fenomeno sulla propria pelle. E sei su dieci dicono di aver almeno una volta assistito ad un atto aggressivo o intimidatorio compiuto o subito da coetanei.

La paura di essere vittime di bullismo è addirittura superiore a quella di subire molestie, abusi, o della droga. La problematica è particolarmente acuta in ambiente scolastico, dove si verificano la maggior parte degli episodi.

Sono maggiormente ragazze le vittime. Perché al 12,4% che racconta di aver subito atti di bullismo, si somma il 32% che accusa sofferenze provocate da dileggi e offese a sfondo sessuale. Quest’ultimo problema, riguarda comunque anche il 6,7% dei maschi. Tra le forme di prevaricazione più diffuse tra i giovanissimi c’è il “trolling“: provocazioni in rete su post o contenuti, per scatenare commenti denigratori. È proprio questa per altro la violenza non fisica più temuta tra gli studenti nel nostro paese. In questo caso sono più i ragazzi a subirlo (16% contro il 7,2% delle compagne).

Altro pericolo che generano molta preoccupazione tra i teenager italiani è quello di perdere la propria privacy. Il che, per una generazione cresciuta sui social, può sembrare paradossale. Il problema è che spesso non si ha percezione dei rischi finché non lo si prova da vicino. E siccome le consapevolezze si vanno formando pian piano proprio nell’età della crescita, chi dichiara di aver paura, molto probabilmente ha già subito, assistito o anche praticato un atto del genere.

La violenza tra pari, online e offline, è una realtà con cui nostri ragazzi devono fare i conti – spiega Paolo Ferrara, direttore di Terre des Hommes È una violenza fatta di contatto fisico, ma ancora più spesso è un attacco alle proprie insicurezze. A quella identità che va formandosi proprio negli anni dell’adolescenza“.

Il bullismo dunque, nonostante le campagne di sensibilizzazione che si sono moltiplicate in questi anni, resta una piaga sociale ancora troppo diffusa. E i dati, purtroppo, indicano scarsi risultati nella lotta al fenomeno.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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