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Immuni, l’app contro la diffusione del coronavirus tra prevenzione e privacy

Immuni, l’app contro la diffusione del coronavirus tra prevenzione e privacy

L’ultimo strumento scelto dal governo per la lotta al Covid-19 è Immuni, un’app per il tracciamento del virus che ha sollevato non poche perplessità.

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L’ultimo strumento scelto dal governo per la lotta al Covid-19 è Immuni, un’app per il tracciamento del virus che ha sollevato non poche perplessità.

È arrivata la firma del Commissario Speciale Arcuri che autorizza la società Bending Spoons a creare l’app Immuni. Servirà a tracciare gli spostamenti degli individui positivi al coronavirus. Come riporta la Repubblica, l’amministratore delegato dell’azienda, Luca Foresti, ha dichiarato che “l’azienda lavorerà gratuitamente, finanziando i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il suo impegno”.

Ma come funziona?

Prima di tutto occorre chiarire che la partecipazione è del tutto volontaria e spontanea, il che significa che solo chi vorrà farà il download dell’applicazione. Una volta scaricata sul proprio smartphone, Immuni permette all’utente di sapere se nelle settimane precedenti sia venuto a contatto con una persona positiva al virus. Inoltre, c’è anche la funzione diario clinico, che permette di monitorare l’andamento di eventuali sintomi per l’individuazione precoce delle infezioni.

L’app permette la rilevazione di persone nelle vicinanze (ovviamente ammesso che le stesse abbiano scaricato a loro volta l’app), grazie alla funzione low energy bluetooth. Inoltre, c’è la funzione GPS, che permette di localizzare il telefono e i suoi spostamenti. In entrambi i casi, sarà il governo a decidere quali funzioni attivare, quali dati raccogliere e come usarli.

Una precisazione va fatta: tutte gli strumenti che vi ho descritto, dal diario clinico al gps, raccolgono i dati in modo del tutto anonimo, senza identificare l’utente nè il numero di telefono.

Il dibattito in corso

Ovviamente, la questione del diritto alla privacy ha sollevato non poche perplessità. Alcune forze politiche, soprattutto PD e Forza Italia, richiedono una discussione in Parlamento e anche l’elaborazione di una legge ad hoc che tuteli i dati e la riservatezza. Insomma, non si tratta di un no all’applicazione. Piuttosto, si richiede un controllo scrupoloso sia al Senato che alla Camera circa le funzionalità e le criticità di Immuni. Indubbiamente si tratta di un terreno molto delicato, che richiede verifiche, confronti e soprattutto trasparenza più totale.

L’app in realtà è già pronta. Sarà quindi la politica ad avere l’ultima parola su eventuali tempistiche. Sicuramente, nei prossimi giorni riceveremo altri dettagli sul suo funzionamento, così che ognuno di noi possa decidere con giudizio se scaricarla o meno. Nel frattempo, se volete qualche info in più, vi lascio qui l’intervista del Corriere della Sera proprio all’amministratore Luca Foresti. E mi raccomando, stay tuned per ulteriori sviluppi della vicenda!

#FacceCaso

Di Alice Favazza

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