Le facoltà di lettere guardano al futuro e si digitalizzano. Più scienza, infatti, vuol dire più lavoro e più soldi rispetto al passato. Se per caso
Le facoltà di lettere guardano al futuro e si digitalizzano. Più scienza, infatti, vuol dire più lavoro e più soldi rispetto al passato.
Se per caso hai studiato Lettere all’università, questa interazione di sicuro non ti suonerà nuova: “Ciao grande, quanto tempo! Come va la vita? Hai continuato a studiare dopo il liceo o lavori?”, “Eh si, ho deciso di prendermi una laurea”, “Ah, bellissimo, e cosa studi?”, “Lettere”, “Alla grande, allora ci vediamo tra qualche anno al MacDonald, io sarò quello che ti ordinerà il Big Mac!” e giù risatone per una delle battute più vecchie del mondo.
Che in Italia trovare lavoro con una laurea umanistica sia davvero molto difficile e che le capacità di un laureato in lettere siano poco richieste, visto il mondo in cui viviamo, è senza dubbio vero. Ma c’è vento di cambiamento ragazzi.
La contaminazione: è cosa buona e giusta?
Secondo i dati di Almalaurea, infatti, le facoltà umanistiche si stanno riprendendo e aiutano sempre più i loro laureati a trovare lavoro. Come? Grazie alla contaminazione: più esami a carattere scientifico che le modernizzano.
Secondo Maina Timoteo, ordinario di diritto comparato all’università di Bologna e direttore di AlmaLaurea, questa contaminazione sempre più forte tra le varie tipologie di studi si spiegherebbe con “il bisogno di superare divari, che si esprime a livello sociale, territoriale e di genere, si manifesta sempre più anche nei confronti delle separazioni che mantengono distanti i saperi”.
“Studi recenti sulle green skills riconoscono che queste abilità sono espressione di sapere multidisciplinare, legato alle specifiche caratteristiche delle tecnologie verdi e dei processi di green innovation, che sono appunto l’esito di processi di combinazione delle conoscenze”.
Grazie alla digitalizzazione delle facoltà umanistiche, Almalaurea osserva che il tasso dei laureati biennali umanistici del 2014, 5 anni dopo, è dell’86%. Un 5% in più rispetto al 81,9% del corso tradizionale. Anche lo stipendio è maggiore, 1382 euro contro 1298.
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