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Vogliamo parlare della questione “no minigonna perché ai prof cade l’occhio”?

Vogliamo parlare della questione “no minigonna perché ai prof cade l’occhio”?

"No minigonna altrimenti ai prof cade l'occhio", parliamo del caso scoppiato in un liceo di Roma per iniziare un ragionamento più ampio sulla question

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“No minigonna altrimenti ai prof cade l’occhio”, parliamo del caso scoppiato in un liceo di Roma per iniziare un ragionamento più ampio sulla questione.

La vicenda scoppiata al Liceo Socrate di Roma alla Garbatella sul tema minigonna a scuola ormai è diventato argomento di dibattito e discussione. Ne parla la politica, ne parlano le studentesse e gli studenti e ne parlano anche le istituzioni. Potevamo non parlarne anche noi? Sfruttiamo questo caso per proporre una riflessione più ampia sul tema.

Cosa è successo?

Per chi fosse rimasto indietro vi faccio un mini riassunto così da capire meglio la vicenda. Presso il Liceo Socrate di Roma la Vicepreside, durante il primo giorno di scuola, ha ripreso delle studentesse per il modo in cui erano vestite. Il problema è che la richiesta di un abbigliamento consono è stata seguita dalla giustificazione “altrimenti ai prof cade l’occhio”.

Le ragazze del liceo hanno immediatamente deciso di ribellarsi e di far sentire la loro voce. Il giorno successivo molte ragazze si sono presentate a scuola indossando una minigonna e facendo scoppiare un caso.

Una riflessione

Si è detto molto in questi giorni. C’è chi ha preso le parti della Vicepreside, c’è chi si è schierato con le ragazze. C’è chi dice che sia giusto che negli ambienti scolastici si indossino vestiti consoni e chi più ne ha più ne metta. Per me non è questo il punto. La cosa grave è che la giustificazione alla richiesta sia stata “perché ai prof cade l’occhio”. Non che questo non sia vero, ma questo non è e non sarà mai colpa del tipo di abbigliamento, sarà sempre colpa della perversione dei professori a cui cade l’occhio. 

È lo stesso identico messaggio che si trasmette quando di fronte a uno stupro si va a sindacare sull’abbigliamento della vittima. Trovo che non ci sia nulla di più vomitevole.

Dobbiamo toglierci dalla testa che la colpa sta nel tipo di abbigliamento; la perversione sta sempre negli occhi di guarda. Le ragazze devono smetterla di limitarsi nel loro modo di esprimersi, vestire e comportarsi.

In questo caso, la questione del Liceo Socrate è stato solo un pretesto per aprire un dibattito più importante. Il problema è la mentalità, ancora troppo chiusa e bigotta che porta a pensare che sia colpa delle donne.

Per concludere voglio svelarvi un piccolo segreto, e sicuramente tutte le ragazze e donne concorderanno con me: le occhiate pesanti, i commentini, i “ciabella”, i fischi e le provocazioni succedono anche quando usciamo in pigiama, spettinate, e con le croste negli occhi. Ve lo posso assicurare. È questa società che legittima gli uomini a comportarsi così, attraverso frasi come quella pronunciata dalla Vicepreside del caso.

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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