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Celebriamo la giornata internazionale per l’accesso all’informazione!

Celebriamo la giornata internazionale per l’accesso all’informazione!

Una giornata per dedicata all'accesso all'informazione: un diritto che ci spetta e deve essere rispettato. Ancora più fondamentale in momenti di crisi

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Una giornata per dedicata all’accesso all’informazione: un diritto che ci spetta e deve essere rispettato. Ancora più fondamentale in momenti di crisi come questo.

Dal 2015 l’UNESCO ha proclamato la Giornata Internazionale per l’accesso all’informazione per il 28 settembre. Si tratta di un diritto fondamentale in una democrazia e per questo è importante ricordarlo e celebrarlo. Tra le varie giornate internazionali che ci piace ricordare qui su FacceCaso questa ci tocca davvero da vicino.

Diritto all’accesso all’informazione in tempi di crisi

Durante questo anno particolare combattere per il diritto all’informazione diventa ancora più importante. Proprio per questo l’UNESCO ha deciso di improntare la Giornata internazionale per l’accesso all’informazione sul diritto di informazione in tempi di crisi. Lo scopo è quello di dimostrare come l’avere delle regole, delle leggi o delle politiche attive che salvaguardino questo diritto in un Paese può aiutare nella gestione di una crisi. Innanzi tutto, si sottolinea come una libera informazione contribuisca al salvataggio di molte vite. In secondo luogo un’informazione trasparente e alla portata di tutti e tutte contribuisce nel creare fiducia e nella formulazione di politiche sostenibili.

Per questa occasione a partire da oggi fino al 30 settembre UNESCO mette a disposizione degli eventi online sotto forma di webinar per chi volesse approfondire queste tematiche. Trovate qui il calendario.

Cosa si intende esattamente per diritto all’accesso all’informazione?

Di base quello che ci dovrebbe essere garantito è un accesso libero alle informazioni pubbliche e il pluralismo delle notizie. In particolare l’accesso all’informazione deve essere garantito dalle istituzioni dalle pubbliche amministrazioni, che sono tenute a rispettare dei criteri di trasparenza nei confronti della popolazione a chiarire eventuali dubbi. Il motivo principale risiede nel fatto che i contribuenti devono poter sapere come i propri soldi vengono spesi. OCSE ha pubblicato un interessante manuale su come ognuno di noi può usare il diritto all’informazione, lo trovate qui.

E voi, pensate che in Italia il vostro diritto sia rispettato abbastanza? 

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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