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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo dei Tendha

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo dei Tendha

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono i Tendha a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Tend

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono i Tendha a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Tendha”.

Da venerdì 16 aprile è disponibile in rotazione radiofonica “Tendha”, il primo singolo dell’omonimo ensemble formato da Marcella Malacrida e Mariano Ciotto alle voci, Arturo Garra al clarinetto Basso e Fabrizio Carriero alla batteria.

In Tendha le voci maschile e femminile si fanno strumento musicale esprimendosi non attraverso le parole, ma attraverso fonemi e vocalizzi creando un vocabolario del tutto unico e aperto all’interpretazione. Le voci, quindi, si intrecciano alle sonorità gravi del clarinetto basso in un crescendo continuo, mentre l’accompagnamento pulsante della batteria e i sintetizzatori scandiscono il brano.

Ecco cosa ci hanno raccontato!

Cosa manca alla scena musicale italiana?
Apprezziamo molto la scena musicale italiana. Per noi è eterogenea e ricca di spunti interessanti.

Come è nato il vostro primo brano omonimo?
Come tutte le altre composizioni “Tendha” nasce da frammenti che hanno trovato la loro forma dopo circa un anno di elaborazioni.

Qualche aneddoto legato all’inizio del vostro progetto?
Uno dei brani che abbiamo in repertorio ha avuto una parabola che ci ha portato poi alla creazione di questa band. Il brano era inizialmente una canzone con un testo in italiano che dopo una sessione di improvvisazione utilizzando dei synth si è trasformata in un pezzo strumentale. Da qui l’idea di cantarla senza testo e senza l’utilizzo di strumenti armonici.
Ispirati poi dalle colonne sonore dei videogiochi degli anni ’80/’90 realizzate attraverso la combinazione di non più di quattro strumenti virtuali contemporaneamente abbiamo cominciato a comporre combinando due linee melodiche (le voci), una terza linea per le note più gravi (riproposta dal clarinetto basso) e una quarta caratterizzata da sequenze di rumori percussivi (eseguiti dalla batteria). Quella sera c’era tanto entusiasmo e ci siamo addormentati mentre cercavamo di completare il brano…

È ancora necessario “chiudere” un brano in un singolo genere musicale?
La musica è attualmente contaminazioni di aspetti musicali provenienti da diversi linguaggi. Nel nostro caso “Tendha” descrive ambientazioni e situazioni sonore per noi evocative, ispirate dalle nostre diverse esperienze musicali come il progressive rock, la musica elettronica, il jazz e l’hip-hop.

Vi influenzate, musicalmente e non, a vicenda? Come?
L’ambiente sereno e accogliente all’interno della band ci permette di ispirarci reciprocamente sia musicalmente che con aneddoti personali dal quale possono nascere degli spunti per dei brani nuovi.

Questo è portale dedicato agli studenti, quindi non possiamo lasciarvi andare senza chiedervi qualcosa in più riguardo il vostro percorso scolastico.
Il nostro percorso musicale accademico è variegato e spazia dal jazz alla musica classica. Molto importante per noi è stata la possibilità di interagire con altri musicisti e con le loro esperienze. La condivisione di idee ci permette quindi di arricchire il nostro bagaglio sia personale che collettivo.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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