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Documento per il Gender nelle Scuole, il Lazio ritira le linee guida

Documento per il Gender nelle Scuole, il Lazio ritira le linee guida

Il documento, diffuso dall’Usr Lazio, contenente linee guida per la promozione del benessere di bambini con varianza di genere è stato ritirato dopo p

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Il documento, diffuso dall’Usr Lazio, contenente linee guida per la promozione del benessere di bambini con varianza di genere è stato ritirato dopo polemiche

Erano state diffuse dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio all’interno di un documento, in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, pubblicandole sul proprio sito e mettendole a disposizione dei presidi. Con la nota venivano inviate alle scuole le “strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere.

Le linee guida suggerite all’interno del documento riguardavano vari aspetti: dalla formazione riservata al personale scolastico e agli studenti sui temi della varianza ed espressione di genere, alle direttive sul linguaggio (nella maggior parte dei moduli che si compilano a Scuola richiedono di spuntare la casella maschio/femmina per indicare il proprio sesso, secondo il documento le scuole dovrebbero aggiornare questi documenti per garantire agli studenti con varianza di genere di identificarsi in maniera coerente con la loro identità di genere). Ulteriore punto è quello che riguarda l’attenzione dedicata ai nomi e pronomi con cui lo studente sceglie di identificarsi, chiedendo al personale scolastico di riservare maggiore attenzione sotto questo punto di vista. Un’altra proposta è quella di inserire in ogni istituto scolastico un bagno/spogliatoio non connotato per genere, per risolvere l’imbarazzo di di molti studenti di doversi recare in uno diviso per genere.

All’interno del documento erano presenti indicazioni su formazione, buone pratiche di comportamento da adattare, ma anche sulle modalità di organizzazione dei bagni. Il punto di partenza, come riporta il Corriere, è che “gli studenti non possono apprendere se non si sentono al sciuro”. Per questo si cercava di creare un ambiente di studio e apprendimento il più inclusivo, sicuro e affermativo possibile. I dirigenti che avevano ricevuto la circolare avrebbero potranno valutare la possibile partecipazione dei loro docenti a un corso di formazione sul tema.

Il documento era stato redatto dal servizio per l’adeguamento di identità psichica e identità fisica che fa riferimento all’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, insieme all’associazione Genderlens e Agedo (genitori di bambini con varianza di genere). Dopo le polemiche il San Camillo ne ha preso le distanze, affermando che il proprio logo era stato utilizzato in maniera impropria. Proprio per l’uso improprio fatto del logo, l’Usr Lazio ha ritirato il documento e sospeso il corso di formazione in programma per settembre.

Il documento ha sollevato enormi polemiche, in particolare da parte della Lega regionale, di Forza Italia e di Pro-Vita. Secondo queste formazioni politiche, come riportato sul Corriere della Sera, “per includere non serve necessariamente la condivisione di certe idee sessuali, ma basta la reciproca accettazione tra individui senza dover conformare totalmente la cultura di una scuola e di una società.Il dossier era stato accusato di essere quindi uno strumento di propaganda politica e non come un modo per mettere i Giovany nelle condizioni di affrontare le situazioni esistenti nelle varie realtà e la complessità sociale dei nostri tempi. In realtà molti studenti avevano appreso con piacere la notizia che finalmente si iniziasse a fare campagne di sensibilizzazione riguardo alla tematica gender nelle scuole.

#FacceCaso

Di Beatrice Offidani

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