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Intercultura e il mondo in casa: storie di studenti stranieri ospitati in Italia

Intercultura e il mondo in casa: storie di studenti stranieri ospitati in Italia

Abbiamo intervistato tre giovani studenti stranieri che hanno vissuto per un anno in Italia grazie ad Intercultura, associazione di volontariato no pr

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STUDENTS: far from home… alla ricerca di sè stessi in Irlanda!

Abbiamo intervistato tre giovani studenti stranieri che hanno vissuto per un anno in Italia grazie ad Intercultura, associazione di volontariato no profit!

A volte per viaggiare non c’è bisogno di preparare la valigia, prendere un aereo ed andare dall’altra parte del mondo. Abbiamo intervistato tre giovani studenti stranieri che hanno vissuto per un anno in Italia, frequentando scuole italiane, imparando la lingua e la nostra cultura. Sono venuti qui grazie ad Intercultura, associazione di volontariato senza scopo di lucro che si occupa di accogliere ragazzi provenienti da tutto il mondo. Tutto questo è possibile grazie a famiglie volontarie che aprono le proprie case e le proprie menti ad altri costumi, tradizioni, lingue e religioni.

Come ti chiami e dove hai vissuto il tuo anno all’estero?
T: Mi chiamo Tianna, ho 17 anni e vengo dall’Arizona (USA). Sono stata ospitata a Roma.
E: Mi chiamo Eylül. Ho 18 anni e sono di Istanbul, in Turchia. Qui in Italia sono stata un anno a Roma.
W: Vasin ma mi chiamano tutti Wynn, e vengo da Bangkok in Thailandia. Sono stato ospite di una famiglia a Pesaro.

Il più grande shock culturale durante la tua esperienza all’estero?
T: Il mio più grande shock è stato vedere come gli italiani sono molto orientati verso la famiglia e soprattutto che non sono abituati alle “small talk”, le piccole chiacchiere come noi americani.
E: Non ne ho molti perché la cultura italiana è molto simile a quella turca ma a volte sono rimasta sorpresa sentendo quanto rumore fanno gli italiani quando mangiano.
W: In Italia sono tipici i saluti in cui ci si tocca e ci si abbraccia ma da noi è un po’ strano, quindi le prime volte che mi è capitato mi sono sentito un po’ a disagio.

Una cosa che ti è piaciuta dell’Italia
T: Senza dubbio il cibo! Molto meglio rispetto a quello degli States.
E: La cultura. E anche la scuola mi è piaciuta tantissimo perché è più facile di quella turca.
W: Il cibo! Mi è piaciuto molto, soprattutto il pane ed i formaggi, che non sono tipici in Thailandia, dove invece si mangia più riso, verdure e pesce.

Una cosa che ti è mancata del tuo Paese
T: Mi è mancata la mia famiglia ed i miei cani ma col tempo mi sono abituata.
E: il cibo mi è mancato tantissimo! E naturalmente anche la mia famiglia ed i miei amici.
W: Amici e familiari. Ma anche la mia vita quotidiana in Thailandia: gironzolare per la città nei weekend, prendere la metro. Andare all’estero mi ha fatto apprezzare tutte le cose belle del mio Paese.

La più grande differenza tra l’Italia ed il tuo Paese?
T: Soprattutto dove vivo io in Arizona non abbiamo molti trasporti pubblici, mentre a Roma puoi andare ovunque con i mezzi e questa per me è stata una grande differenza.
E: Secondo me è il mangiare: noi facciamo la colazione non dolce, ma salata; mangiamo tante verdure e carne; inoltre non mangiamo così tanto a pranzo e non ceniamo così tardi come gli italiani.
W: Direi l’architettura e l’atmosfera in Italia. Molti edifici qui sono storici ed antichi, come in Emilia Romagna dove sono costruiti in mattoni rossi. In Thailandia invece abbiamo molti grattacieli e palazzi moderni, sono rimasti solo i templi antichi.

Una cosa che ti mancherà dell’Italia
T: La mia famiglie ospitante, gli altri studenti stranieri che ho incontrato con Intercultura e tutti gli amici che ho conosciuto (e la pasta!) .
E: Mi mancheranno i miei amici, le cene fuori e le passeggiate di sera.
W: Tutte le persone gentili che mi hanno aiutato durante il mio scambio e che mi hanno insegnato molto della cultura italiana, i miei amici con cui uscivo spesso e la mia famiglia ospitante.

Il tuo ricordo più bello dell’Italia
T: Dopo un’attività fatta con Intercultura io ed altri miei amici stranieri siamo corsi al centro a cercare il Pride ed abbiamo ballato da Piazza della Repubblica fino al Colosseo! Ci siamo divertiti così tanto.
E: Non ne ho uno in particolare… direi tutti i ricordi con i miei amici italiani e con gli altri studenti stranieri come me!
W: Un giorno d’estate in cui io e gli altri ragazzi di Intercultura siamo andati a Venezia, abbiamo mangiato un sacco di cose buone e ci siamo goduti il panorama. È un ricordo prezioso per me.

Se anche voi siete interessati ad ospitare ragazzi come Wynn, Eylül e Tianna, potete andare sul SITO di Intercultura, e troverete storie, testimonianze, e tutte le informazioni necessarie per diventare anche voi una famiglia ospitante!
E permettere così che storie del genere continuino ad essere raccontate.

#FacceCaso

Di Alice Fuschiotto

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