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5 cose da sapere prima di iniziare una vita da fuorisede, FacceCaso!

5 cose da sapere prima di iniziare una vita da fuorisede, FacceCaso!

Quello che le stories su Instagram dei vostri amici fuorisede non dicono: un piccolo contenitore di chicche e di vita vissuta! Sei in quinto liceo e

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Quello che le stories su Instagram dei vostri amici fuorisede non dicono: un piccolo contenitore di chicche e di vita vissuta!

Sei in quinto liceo e non hai voglia di studiare per la maturità, ma non vedi l’ora di trasferirti in una qualsiasi città universitaria italiana per vivere una vita da fuorisede fatta di spritz, indipendenza e infinite amicizie? Stai vivendo la tua vita universitaria tra coprifuoco e imposizioni dei tuoi genitori e non vedi l’ora di avere l’occasione di scappare via da casa?
Beh, “non è tutto oro quel che luccica” – anche se, ovviamente, di esperienze meravigliose la vita da fuorisede ne ha da vendere: gli aperitivi no stop sono solo la punta di un iceberg scintillante fatto di libertà, autonomia, legami fortissimi e divertimento estremo.
Tornando, però, a ciò che non è oro, ecco cinque cose che, forse, non si immaginano prima di trasferirsi fuori casa e che, invece, spesso descrivono la vita universitaria meglio dell’Aperol (anche se, ovviamente, in vino veritas…):

  • Le pulizie: no, non ci sarà più nessuno a togliere le tazze semipiene di tè caldo dalla scrivania e no, nessuno vi ricorderà di pulire le briciole dei biscotti sul letto (e, fidatevi, la principessa sul pisello non passava sogni tranquilli).
  • I vestiti: si interromperà quel magico flusso di vestiti piegati e profumati sempre pronti ad attendervi nei vostri armadi e, quando il vino rosso finirà dove non dovrebbe, sarete proprio voi a doverlo smacchiare via con generoso olio di gomito – piccolo effetto collaterale: non avrete più alcuna difficoltà a distinguere chiari, scuri e colorati, meglio delle maestre elementari.
  • Il cibo: non solo dovrete iniziare a cucinare ogni qualvolta sia fisiologicamente necessario alla vostra salute (e cioè, almeno, 2 volte al giorno), ma dovrete anche pensare a cosa comprare per garantirvi un frigorifero pieno al punto da mantenervi in vita (cercando, così, di non spendere un patrimonio in JustEat e spese last minute in alimentari ipercostosi).
  • L’ordine: l’unica voce che vi griderà di riordinare la vostra camera sarà quella della coscienza, ma, in alcuni momenti almeno, non darle ascolto sarà davvero impossibile e, proprio in quei momenti, mettere in ordine il caos postatomico in cui avrete ridotto i vostri avere sarà una vera e propria tortura cinese
  • La nostalgia: affogata nell’alcol nei fine settimana, emergerà prepotentemente quando – finalmente – vi sarete decisi a studiare qualcosa; da un ricordo dall’archivio di Instagram alla recita di Natale della quarta elementare il passo è estremamente breve, davvero.

Nostalgica, piena di ammorbidente e detersivo per piatti, ad alta velocità tra corsie subordinate del supermercato, la vita da fuorisede ha, però, un immenso valore: insegna da un lato a farcela da soli, dall’altro a chiedere aiuto a chi ci sta intorno, perché è il modo migliore per farcela.

#FacceCaso

Di Costanza Pinna Berchet

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