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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Ruben Coco

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Ruben Coco a passare sotto le grinfie della nostra redazione per parlare del nuovo singol

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Ruben Coco a passare sotto le grinfie della nostra redazione per parlare del nuovo singolo.

È uscito venerdì 13 gennaio 2023 il nuovo singolo del cantautore Ruben Coco, fuori per l’etichetta ALTI Records. Un nuovo capitolo dopo più di due anni di assenza che ci avvicina alla pubblicazione di un album di debutto che vanta la collaborazione di Etrusko alla produzione, un brano che ci farà compagnia con una catartica malinconia dopo le feste, affrontando il tema dell’assenza in un trascinante pezzo autobiografico.

Noi lo abbiamo intervistato, partendo come sempre dal suo percorso scolastico. Ecco com’è andata!

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare col chiederti qualcosa sul tuo percorso scolastico.
Non sono stato un campione di presenze alle superiori. Ho frequentato ragioneria per tre anni dopo di che ho pensato che un percorso da perito informatico all ITIS avrebbe fatto più per me. Mi sbagliavo. Sai, quando sei piccolo, a partire dalle istituzioni fino ad arrivare ai genitori, pensano di poter scegliere per te anche se il percorso poi devi fartelo con le tue di gambe. Con il senno di poi mi farei un bel percorso classico. Sono più un umanista che un tecnologico.

E con lo studio della musica, che tipo di rapporto hai? È possibile fare musica anche senza studiarla?
I miei primi insegnanti sono stati i dischi dopo di che ho cominciato a suonare il pianoforte da autodidatta. Lo suonavo per accompagnarmi fin quando non ho deciso di studiare per ampliare le mie vedute. Ho, come credo tutti, un rapporto di amore/odio, frustrazione/ soddisfazione. La musica è una forma d’arte e come tutte le forme d’arte ti pone davanti a quelli che sono i tuoi limiti mentali, tecnici ed emotivi. Con il tempo ho imparato a godere anche della frustrazione. Mi aiuta a scrivere.
Riguardo la seconda domanda, penso sia possibile suonare anche senza studiare; l’importante è fare cose belle… e poi abbiamo illustri esempi.

Che cos’hanno a che fare i Loop on the Hill con il tuo progetto solista? Da quale esigenza nasce la tua voglia di avere un progetto che sia solo tuo?
I LOTH sono in coma farmacologico attualmente ma non è questo il motivo per il quale sto spostando le mie energie altrove. Ho avuto sempre la voglia e quindi la capacità di gestire più progetti. Ovviamente questo mio progetto personale fatto di cose tutte mie è molto più soddisfacente e penso sia importante alimentare ed accudire una cosa propria. Le mie canzoni sono come figli da cullare in attesa che possano camminare e parlare da soli

Ma che poi è davvero “solo” tuo? Chi altri c’è dietro le quinte del tuo progetto musicale? C’è qualcosa dell’avere un progetto solista di cui non ti piace occuparti?
Ovviamente no è solo mio il progetto. L’arrangiamento e la produzione sono stati affidati a Luigi Tarquini (Etrusko) e Federico Fontana (Phonez). E’ grazie alla loro idea d’insieme che le mie canzoni (inizialmente provini molto grezzi) hanno preso forma e sostanza. La collaborazione con loro mi ha fatto capire cosa della mia rotta dovevo raddrizzare e sopratutto perché. Mi sono affidato al loro estro e ancora non me ne pento.
Riguardo il mio progetto cerco di occuparmi di molte cose (sono abituato così). Non c’è una cosa che “non mi piaccia fare” però penso che se ognuno facesse solo quello che sa fare, partendo dalla splendida foto di copertina realizzata Valerio Giuliani per terminare alla produzione di Luigi e Federico per Alti Records, un progetto non possa chiedere altro.

Sentiremo presto un tuo nuovo disco?
Il mio Ep è già pronto da tempo e non vedo l’ora di farvelo ascoltare. Manca veramente poco.

#FacceCaso

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