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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di PIER

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di PIER

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è PIER a passare sotto le grinfie della nostra redazione per parlare del nuovo singolo.

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è PIER a passare sotto le grinfie della nostra redazione per parlare del nuovo singolo.

È uscito venerdì 27 gennaio 2023 il nuovo singolo singolo di PIER, dal titolo “MULTIVERSO”. Il brano racconta che è possibile esplorare l’intero multiverso, ma che se non ci si sposta dai propri confini mentali sarà come non aver viaggiato affatto. Testo autoironico, sarcastico, che prende in giro chi da la colpa agli altri e non muove mai un dito. Sonorità indie-pop unite ai toni caldi di una telecaster sono gli ingredienti del sound della canzone, che prosegue sul filo degli atteggiamenti autolesionisti che PIER aveva inaugurato col suo precedente singolo “WHATSAPP”.

Noi non potevamo che intervistarlo, partendo come sempre dal suo percorso scolastico. Ecco com’è andata!

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare che iniziare col chiederti qualcosa in più sul tuo percorso scolastico. Com’è andata?
Alti e bassi…ahah! Io a scuola prendevo sempre 8 oppure 2. Non avevo vie di mezzo. I prof guardando i miei risultati si chiedevano se avessi un gemello asino. A volte quando non ero preparato, anziché lasciare il foglio del tema bianco, scrivevo lettere simpatiche ai prof raccontando che non avevo studiato, così, per passare il tempo. Poi loro le leggevano a tutte le altre classi per ridere: mezzo liceo mi amava per questo fatto.

E qual invece con lo studio della musica? Si può fare musica anche senza studiarla? Com’è stato per te?
Hehe…sullo studio della musica ci dovrei scrivere un libro…è stato un percorso molto duro, ma anche di crescita. Hai mai visto Whiplash? Il mio primo professore di pianoforte era tipo quella roba lì. Il mio impegno non era mai abbastanza per lui e a volte utilizzava l’intero tempo della lezione soltanto per dirmi che non avrei mai potuto fare il musicista nella vita. Spesso mi cacciava dall’aula dicendo che gli stavo solo facendo perdere tempo. Ho vissuto anche episodi più pesanti che richiederebbero diverse pagine di racconto. Fortunatamente ho potuto cambiare classe, passando a quella di Filomena Montopoli, che è stata per me una grandissima professoressa. E fortunatamente poi ho potuto intraprendere studi più moderni, creati da persone che avevano una visione innovativa: il maestro Angelo Valori, che è la persona che ha portato i dipartimenti Pop in Italia, ci permetteva di sviluppare un programma personalizzato sul nostro progetto musicale anziché concentrarci solo sulla musica altrui. Una vera benedizione, e vi garantisco che dato il livello di bigottismo che ho visto nei Conservatori, si trattava di un’impresa storica. Per il resto, si può decisamente fare musica senza studiarla. Anzi non bisogna mai perdere quell’istintività iniziale. Però chi studia secondo me poi ha molte più idee e più capacità di non ripetersi.

Qual è il significato che hai voluto far contenere al tuo “Multiverso”, il titolo del tuo ultimo singolo?
Ho scelto questo titolo perché mi piace il concetto di guardare le infinite possibilità che abbiamo davanti. In ogni momento abbiamo la possibilità di creare una vita completamente nuova, senza ricadere nei nostri vecchi copioni.

Nel tuo curriculum spiccano nomi non di poco conto (Karima, Morgan…). Com’è avvicinarsi a personalità del genere? Hanno saputo del tuo percorso da cantautore?
Non l’hanno saputo perché io non sono a stretto contatto con loro. Il tipo di lavoro che ho svolto era “dietro le quinte”: ho riarrangiato per orchestra i loro brani in vista di alcuni loro concerti, ma ho avuto modo di incontrarli di persona soltanto sotto il palco giusto per il tempo una foto e quattro chiacchiere. Sicuramente non il tempo di entrare in confidenza. È stata una bellissima esperienza in ogni caso, i concerti sono stati splendidi e loro entusiasti del risultato, tanto che sono già diversi anni che gli eventi con questa formazione vengono riorganizzati.

Piani per il futuro?
Voglio essere felice, viaggiare di più, far uscire tanti pezzi e lavorare con più persone possibili!

#FacceCaso

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