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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo EP di Galapaghost

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo EP di Galapaghost

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Galapaghost a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo EP. È uscit

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Galapaghost a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo EP.

È uscito venerdì 9 febbraio 2024 il nuovo EP del progetto Galapaghost, l’alter ego musicale del musicista e songwriter di Woodstock Casey Chandler, attualmente residente nelle valli sopra Torino, un progetto stratificato e complesso che, tra le altre cose, ha composto le musiche per “Il Ragazzo Invisibile” di Gabriele Salvatores e contribuito alla promozione della serie Netflix “Tredici”.

Il disco è stato anticipato dai singoli “Trapeze” e dalla title-track “Peach Fuzz”, una storia di amicizia, arte e redenzione, tutto racchiuso in una canzone, che condensa un EP che si rivela essere una densa autobiografia musicale, dove convivono incontri, racconti dal passato, di adolescenza e non.

Un profilo così interessante non ci capitava da un po’, e siamo partiti come sempre dal suo percorso scolastico.

Questo è un sito dedicato agli studenti quindi non possiamo che chiederti come è stato il tuo percorso scolastico?
È stata un’esperienza incredibile. Ho studiato produzione musicale e mi sono laureato presso una università molto innovativa chiamata SUNY Purchase, in un momento in cui pochissime scuole nel mondo offrivano programmi di produzione musicale. È un istituto all’avanguardia che mi ha insegnato tantissimo, non solo composizione e registrazione musicale, ma anche ciò che riguarda tournée e contratti. Ho imparato molte cose che metto in pratica ancora oggi.

E con lo studio della musica che tipo di rapporto hai? È vero che si può fare musica solo studiandola?
Sono sempre alla ricerca di nuove tecniche di registrazione e mixaggio. Ritengo che, se non si evolve, si regredisce, quindi cerco sempre di imparare cose nuove. Credo fermamente nel valore dell’educazione, avendo due genitori con master in pedagogia infantile. Penso assolutamente che si possa fare musica studiandola, ma è difficile insegnare l’ispirazione. La musica va oltre la teoria e le sequenze di accordi. È un’esperienza che tocca l’anima.

Cosa ti spinge a fare musica, oggi che sembra la cosa più difficile del mondo? Ti senti mai scoraggiato a riguardo?
La musica rappresenta il mio modo di interpretare ciò che mi sta intorno. Le parole, da sole, hanno i loro limiti. Se passo troppo tempo senza fare musica, tendo a sentirmi solo, triste e ansioso. È qualcosa che mi sento costantemente spinto a fare, da quando avevo probabilmente 10 anni. Ho pensato molte volte di abbandonare la musica, la vita da musicista può essere difficile e a volte semplicemente non ci si adatta a questo mondo caotico. Penso ci siano pochi artisti e musicisti, e sono convinto che il mondo ne necessiti di più, per prendere quel caos e trasformarlo in qualcosa di bello.

Che cosa non hai capito ancora dell’Italia?
Sono appena tornato dal centro immigrazione di Torino dopo aver trascorso l’intera giornata lì per rinnovare il mio Permesso di Soggiorno, purtroppo senza successo. C’erano 8 gradi e pioveva tutto il giorno, e tutti noi siamo stati costretti ad aspettare fuori al freddo per quasi cinque ore, senza nemmeno avere accesso a un bagno o acqua. C’erano anche bambini molto piccoli, costretti anche loro a restare fuori tutto il giorno. Non ho visto nessun tipo di organizzazione. Continuo a sentire discorsi su come gli immigrati possano aiutare a salvare questo paese e a farlo prosperare di nuovo, quindi non capisco davvero perché ci trattino così quando desideriamo soltanto vivere e lavorare in questo paese. Sembra solo così crudele.

E quali sono i tuoi piani per il futuro?
Ho appena iniziato a registrare delle tracce nuove e ne sono entusiasta! Sono molto diverse dal mio ultimo EP ‘Peach Fuzz’. Se tutto va bene, presto le sentirete!

#FacceCaso

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