Tempo di lettura: 1 Minuti

Registro elettronico bocciato dai prof

Registro elettronico bocciato dai prof

Non sempre il livello di sviluppo tecnologico delle scuole permette di sfruttare il registro elettronico appieno. #FacceCaso. Una web survery di skuo

Tuma, il suo nuovo singolo e la chiacchierata con FacceCaso
Social Media Zero: l’anti social per eccellenza
Problemi su Facebook: rispuntano vecchie foto e video

Non sempre il livello di sviluppo tecnologico delle scuole permette di sfruttare il registro elettronico appieno. #FacceCaso.

Una web survery di skuola.net su 7mila studenti delle scuole medie e superiori, ha fatto emergere che i docenti non sono ancora pratici di registro elettronico.

Il 55% degli intervistati ha affermato che il registro elettronica ha completamente rimpiazzato quello cartaceo (al Nord si va oltre quota 70%), un altro 26% ancora ‘convive’ con quello tradizionale. Soltanto nel 19% dei casi (meno di 2 su 10) questo strumento non ha fatto proprio breccia.

Non sempre il livello di sviluppo tecnologico delle scuole permette di sfruttare il registro elettronico appieno: solo nel 70% dei casi in cui ‘funziona’ il nuovo strumento, i dati vengono inseriti in tempo reale. Nel 14%, invece, le informazioni vengono appuntate su carta per poi essere caricate utilizzando il computer del laboratorio d’informatica o quello della sala professori. Nel 12%, poi, sono addirittura i bidelli a occuparsi dell’inserimento, passando per le classi per raccogliere tutti i dati e caricandoli a fine giornata.

E le famiglie? il numero dei genitori che consultano il registro elettronico cresce ma non abbastanza. Rispetto al 2016 si segnala un incremento del 3% tra chi entra di frequente nel sistema informatico scolastico: il 47% degli studenti intervistati affermano che i propri genitori lo controllano spesso, il 32% ogni tanto.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0