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Sopravvisse al terremoto: oggi si è laureata, pensando ai compagni

Sopravvisse al terremoto: oggi si è laureata, pensando ai compagni

Veronica D'Ascenzo a 7 anni sopravvisse sotto le macerie della sua scuola a San Giuliano di Puglia, crollata per il terremoto. Ora fa la maestra. La

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Veronica D’Ascenzo a 7 anni sopravvisse sotto le macerie della sua scuola a San Giuliano di Puglia, crollata per il terremoto. Ora fa la maestra.

La storia di Veronica D’Ascenzo è quella di una fenice che trova la forza dalle ceneri (nel suo caso le macerie di un terremoto) per rinascere e spiccare il volo. Sopravvissuta quando aveva 7 anni al sisma del 2002, oggi si è laureata e fa la maestra di scuola.

Esattamente 17 anni fa, tra il 31 ottobre e il 2, la terrà tremò in Molise e a San Giuliano di Puglia una scuola crollò. Morirono 27 bambini e una maestra. Tra i superstiti c’era proprio Veronica. Quel trauma lo ha portato con sè, facendone sprone per raggiungere i traguardi della vita. Oggi ha 24 anni e qualche settimana fa ha conseguito la laurea alla LUMSA di Roma, in Scienze della Formazione Primaria. Da poco ha iniziato a lavorare in un istituto privato per l’infanzia. La sua tesi l’ha dedicata a quei bambini, divenuti gli “angeli di San Giuliano”.

Veronica ricorda tutto ciò che accadde durante quella maledetta mattina. È riuscita a farne tesoro, senza mai abbattersi. “Mi sveglio ogni mattina col sorriso sul volto – ha raccontato a Primonumero.it – e vivo intensamente la mia vita anche per i miei compagni”. Il sorriso che rivolge al cielo ogni mattina è dedicato anche ai i suoi piccoli allievi di oggi. Bambini dai 3 ai 5 anni ai quali vuole far capire quanto siano fortunati a stare in una scuola sicura.

L’opportunità che la vita le ha concesso e che lei ha saputo prendersi con impegno, la porta inevitabilmente a voler ancora lottare per la memoria dei suoi compagni. L’obiettivo, ha raccontato, è ora quello di sensibilizzare la società verso l’importanza della prevenzione.

“l problema è che di San Giuliano si parla solo in termini negativi e non in chiave positiva, discutendo di prevenzione e sicurezza. Nel mio comune, all’epoca, nessuno aveva mai dato o ricevuto istruzioni su come comportarsi in caso di terremoto. A scuola non c’era mai stata una prova di evacuazione. Nemmeno sapevamo che la prima cosa da fare era mettere la testa sotto al banco”.

Non può arrendersi Veronica. Non difronte alla consapevolezza che ancora in Italia esistono una infinità di criticità nelle strutture scolastiche. Problemi irrisolti che rendono gli edifici fatiscenti, pericolanti e insicuri. Ed espongono altri studenti, spesso ignari, alla possibilità, nemmeno troppo remota, che quella immane tragedia si possa ripetere.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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