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Contenuti light e no fake, il nuovo Facebook

Contenuti light e no fake, il nuovo Facebook

La News Feed più light e articoli anti bufale. Così il social vuole rilanciarsi e modificare in maniera determinante i suoi contenuti. Light è bello,

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La News Feed più light e articoli anti bufale. Così il social vuole rilanciarsi e modificare in maniera determinante i suoi contenuti.

Light è bello, soprattutto se migliora l’esperienza dell’utente. Così nasce il nuovo Facebook, una versione che sia più fruibile per tutti.
Le due novità al centro di cambiamenti sono quindi algoritmo delle News Feed e fake news.

Un giudizio da parte del social sul tempo di caricamento delle pagine, per premiare o penalizzare i contenuti nella News Feed. Poi ci sono i Related Articles, lanciati per contrastare il dilagare delle false news.
Hai link rapidi, che funzionano bene? L’algoritmo lo avvantaggerà rispetto agli altri, questo come succo del discorso relativo alle notizie in bacheca.

Questo dovuto alla frustrazione degli utenti ad aprire pagine lente a caricare: “Oltre il 40 per cento dei visitatori di un sito Internet lo abbandonano dopo tre secondi di ritardo del caricamento”.

L’aumento di velocità da una parte, il contrasto alle bufale dall’altro: è previsto il roll out, un sistema di preclick related articles. Spiega la società: “Related Articles potrebbero apparire prima che leggi un articolo condiviso nella news feed. Questi articoli addizionali, concernenti argomenti di cui molti utenti stanno parlando su Facebook, appariranno su uno spazio sotto il link. Ciò dovrebbe fornire alle persone un accesso più rapido a prospettive e informazioni aggiuntive, inclusi articoli di terze parti che comprovano i fatti”.

Da oggi il sistema diventa più intelligente sfruttando l’intelligenza artificiale. “Inizieremo a utilizzare il machine learning aggiornato per individuare potenziali frodi. Se un articolo è stato riesaminato dai verificatori, possiamo mostrare sotto il post originale altre notizie simili che comprovano il fatto. Oltre a vedere quali storie sono contestate dai controllori di terze parti, “la gente vuole un contesto più ampio per prendere decisioni informate su ciò che leggono e condividono”.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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