Tempo di lettura: 2 Minuti

“Assumete più laureati!”, la tesi di Pastore per uscire dalla crisi

“Assumete più laureati!”, la tesi di Pastore per uscire dalla crisi

I privati non assumono più e il lavoro è fermo. I primi a soffrirne siamo noi giovani, che ci troviamo sempre più spesso ad essere Neet non per scelta

Alternanza scuola lavoro: bilancio positivo?
Didattica a distanza: a Milano set in aula per le videolezioni
Non chiamateci sfaticati

I privati non assumono più e il lavoro è fermo. I primi a soffrirne siamo noi giovani, che ci troviamo sempre più spesso ad essere Neet non per scelta ma per sfinimento. Tra le tante, ecco una proposta per riportarci al timone della società.

Francesco Pastore è un economista italiano che collabora con alcuni giornali italiani. Sul sito di uno di questi ha pubblicato quella che secondo lui è la strada per uscire dalla crisi. Crisi che ha scoraggiato gli investimenti dei privati che, sentendosi meno sicuri, non assumono più giovani a tempo indeterminato.

Secondo Pastore, uno dei motivi per cui non si fanno più molti contratti di questo tipo è la scarsa preparazione dei giovani. Per cui Pastore consiglia di puntare di più sull’alternanza scuola-lavoro. Il modo per non avere proteste al riguardo è quello di liberalizzare l’alternanza. In parole povere lasciar scegliere agli studenti o alle scuole se partecipare. Di modo che se ha successo e funziona crescerà. E i ragazzi non lo sentiranno imposto dall’alto come ora.

In più Pastore consiglia di valorizzare le professioni libere. Questo perché i giovani che hanno lavorato in proprio per poi sboccare nel pubblico si sono trovati con i posti di lavoro negli uffici pubblici diminuiti, e bloccati in posti marginali. Con stipendi minimi, che necessitano dell’aiuto dei genitori. Così i ragazzi non hanno modo e risorse per aumentare le loro competenze e aspirare a posti migliori.

L’ultima proposta di Pastore è un contratto tra l’azienda e un giovane, secondo cui gli studi sono pagati dall’impresa che poi lo assume al termine della specializzazione. Se il giovane lascia gli studi, essendo impegnato da un contratto, deve pagare una somma di denaro di risarcimento all’azienda. Così avrebbe una motivazione per finire gli studi e la disgraziata categoria dei Neet potrebbe diminuire di numero.

Lo Stato, infine, potrebbe chiedere meno tasse nei primi periodi di lavoro e certificando le specializzazioni del giovane, Questo potrebbe aiutarlo a partecipare a posti pubblici.

#FacceCaso

Di Alessandro Luna

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0