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Atenei, tasse in calo ma non ovunque

Atenei, tasse in calo ma non ovunque

Un recente studio statistico ha evidenziato che le tasse universitarie sono calate ma non dappertutto. Ah, le tasse universitarie...Sono forse una de


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Un recente studio statistico ha evidenziato che le tasse universitarie sono calate ma non dappertutto.

Ah, le tasse universitarie…Sono forse una delle note più dolenti nel nostro percorso accademico. Eppure l’importo della retta annuale si è notevolmente ridotto rispetto agli anni precedenti. A beneficiare in modo particolare di questa diminuzione sono stati gli appartenenti alla II fascia ISEE.

Per loro la cifra da versare ogni anno nelle casse dell’Università è scesa addirittura del 35,65%. Anche le altre fasce, però, non possono affatto lamentarsi. In I, III e IV fascia, infatti, il calo rimane comunque importante (rispettivamente -33,70%, -15,91% e -8,69%).

Questa notevole diminuzione delle tasse universitarie non è casuale. Si tratta, infatti, di una conseguenza diretta dell’applicazione della Legge di Bilancio 2017, approvata nel dicembre 2016. C’è però una nota stonata e riguarda la disparità geografica.

Sembra infatti che le Università del sud Italia impongano rette più alte rispetto agli Atenei del resto della penisola. Le tasse della prima fascia ISEE, per esempio, superano del 7,18% la media nazionale e addirittura del 15,04% le rette universitarie degli Atenei del Nord. Tra le Università più care troviamo anche nomi importanti come La Sapienza di Roma e la Federico II di Napoli.

Un’altra cosa che fa riflettere è il fatto che chi frequenta una facoltà scientifica spende in media di più di chi è iscritto ad una facoltà umanistica. Fa riflettere perché le facoltà scientifiche sono anche quelle più richieste e proprio per questo dovrebbero essere ancora di più alla portata di tutti.

Ci sarebbe poi da aprire una discussione sui modi in cui le Università investono i soldi delle nostre rette. Vi avevamo già parlato di Atenei in cui i ragazzi sono costretti a studiare in condizioni a dir poco pietose, possibile che in quei casi le Università non possano intervenire economicamente?

Insomma, forse più che parlare della quantità delle tasse bisognerebbe soffermarsi maggiormente sulla qualità degli investimenti che gli Atenei fanno con i soldi di quelle rette. Noi saremmo anche disposti a pagare qualche soldino in più ma vogliamo vedere miglioramenti tangibili. Intanto, però, ci teniamo questo calo, d’altronde risparmiare qualche spicciolo non fa mai male, giusto?

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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