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Cambiamento climatico? Ci pensano Normale, Sant’Anna e IUSS

Cambiamento climatico? Ci pensano Normale, Sant’Anna e IUSS

Tre università top in Italia mettono a disposizione i loro dipartimenti migliori per combattere un nemico: il cambiamento climatico. Che succede quan

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Tre università top in Italia mettono a disposizione i loro dipartimenti migliori per combattere un nemico: il cambiamento climatico.

Che succede quando la Normale, la Sant’Anna e lo IUSS di Pavia si mettono insieme? No, non è l’inizio di una barzelletta, è l’inizio di un grande progetto. Tre delle università migliori d’Italia si sono riunite per creare una federazione che si occupa di un nuovo ambito, quello dello studio del cambiamento climatico. Di cosa si tratta?

Sicuramente del primo centro di ricerca per il clima in Italia e poi si tratta di mettere insieme delle conoscenze specifiche da ogni università, matematica e chimica-fisica per la Normale, Agraria e Ingegneria per la Sant’Anna e la gestione del rischio per lo IUSS. Tutte queste, enormi, competenze andranno a creare una grandissima novità.

Mentre la campagna elettorale volge al termine e il problema più grande sembra essere il livello di laureati nel Movimento 5 stelle, la ricerca italiana dimostra di poter andare avanti da sola (non per questo i fondi non dovrebbero essere aumentati, guardate qui). Non si tratta solo di questo, oltre ad essere le migliori università italiane sono anche dei centri di ricerca avanzati per i Big Data e si occuperanno anche di questo.

Ma ci pensate? Tre università che sono il fiore all’occhiello della nostra istruzione e che mettono a disposizione i loro migliori dipartimenti. Allora davvero potremmo fare concorrenza alle università estere, finalmente. Anche dopo il sorpasso della Sapienza, di cui vi abbiamo parlato qui, potremmo avere dei buoni risultati.

A parte le chiacchiere, avere un laboratorio sul cambiamento climatico non può che farci del bene, per affrontare un tema tanto caro all’attualità. E che potrebbe ampliarsi anche alle neuroscienze cognitive e alle neurotecnologie, niente male, vero? Diciamo che la ricerca italiana può farcela esattamente come le colleghe europee.

#FacceCaso

Di Benedetta Erasmo

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