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Istruzione: l’Italia è il paese europeo che spende meno

Istruzione: l’Italia è il paese europeo che spende meno

L’Italia, accompagnata da Grecia e alcuni paesi dell’Est Europa, è tra i paesi europei che investe meno nel settore dell’istruzione. Le conseguenze? A

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L’Italia, accompagnata da Grecia e alcuni paesi dell’Est Europa, è tra i paesi europei che investe meno nel settore dell’istruzione. Le conseguenze? A pagarle sono gli studenti!

L’Istruzione da sempre è un tassello fondamentale per il progresso della società: costituisce il fondamento della cultura e dell’educazione.
Tuttavia, in Italia, continua ad essere il settore con meno investimenti. I dati fanno riflettere, ancor di più se visti alla luce dell’andamento degli altri paesi europei.

I dati

Secondo i dati riportati da TPI, gli investimenti nell’istruzione degli altri paesi sono:

    • Francia: spende il 5,5% del PIL e il 9,7% della spessa pubblica;
    • Germania: i tedeschi dedicano all’istruzione il 4,5% del PIL e il 10,3% della spesa pubblica;
    • Inghilterra: investe il 5,7% del PIL e il 13,1% della spesa pubblica;
    • Spagna: per l’istruzione si spende il 4,2% del PIL e il 9,5% della spesa pubblica.

L’Italia è tra i paesi che investe meno!

Differentemente da questi dati, gli investimenti italiani risultano essere negativi. L’Italia per l’educazione dei propri cittadini spende 67,4 miliardi di euro, pari al 4,1% del PIL e all’8,1% della spesa pubblica.
Secondo quanto riportato dal Sole24Ore: “Fatta cento la spesa per l’istruzione nel 2010 e confrontandola con il 2005 e il 2015, l’Italia è scesa da 103 del 2005 a 99 del 2015, mentre sia la media Ocse che quella dell’Unione europea a 22 sono sempre salite, sia pure di poco”.
I dati hanno dimostrato che in Italia portare uno studente alla laurea costa all’incirca 145.621 euro. Non contando il fatto che tale investimento risulta perso per il fenomeno della fuga dei cervelli. Infatti, l’investimento diviene nullo dal momento in cui lo studente lascia l’Italia per cercare lavoro all’estero.

Ma non siamo soli…

Con un rendimento peggiore del nostro, ci sono la Grecia ed alcuni paesi dell’Est Europa, che dedicano meno attenzione al settore dell’istruzione.

I mancati investimenti nel settore dell’istruzione hanno un’inevitabile ripercussione su coloro che rappresentano le vittime di questo ingranaggio: gli studenti.
Infatti, secondo quanto riportato dall’Istituto Nazionale di Statistica nel rapporto SDG (Sustainable Development Goals), il 34% degli studenti iscritti al terzo anno delle scuole medie non hanno un sufficiente livello di competenza alfabetica.

#FacceCaso

Di Claudia Marano

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