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Consiglio di stato: sì al passaggio di facoltà senza test

Consiglio di stato: sì al passaggio di facoltà senza test

Il Consiglio di Stato si è espresso in favore dell'ammissione del passaggio di uno studente da una facoltà a numero aperto verso una a numero chiuso.

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Il Consiglio di Stato si è espresso in favore dell’ammissione del passaggio di uno studente da una facoltà a numero aperto verso una a numero chiuso.

Da tempo si dibatte sul superamento del numero chiuso all’università. Ulteriori spiragli di cambiamento ora arrivano anche dal Consiglio di Stato. L’organo di tutela degli atti amministrativi si è espresso infatti in maniera favorevole riguardo la possibilità di cambiare facoltà senza dover fare il test d’ingresso. Anche nel caso in cui la facoltà di provenienza sia a numero aperto e quella in cui ci si vuole trasferire no.

Questo almeno è quanto emerge dalla pronuncia del CdS sul caso di uno studente di Chieti che voleva passare dal corso di scienze motorie (a numero aperto) a quello in fisioterapia (a numero chiuso).

La vicenda

Il teatino aveva presentato domanda per il cambio di facoltà. Dopo lo scorrimento della graduatoria, erano rimasti vacanti alcuni posti. Eppure si è visto respingere la richiesta. Il giovane allora, mediante i suoi avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia, si è rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale di Pescara. E la decisione è andata in suo favore poiché, si legge nelle motivazioni, “la segreteria degli studenti è incompetente al pieno esame della domanda del ricorrente“.

La decisione è stata poi successivamente ratificata dal Consiglio di Stato, il quale, in buona sostanza, ha totalmente avallato il parere del giudice. “L’Università – sostiene il Tar – non pare legittimata a eliminare tutti i posti riservati al passaggio da altri corsi, dando assoluta prevalenza allo scorrimento della graduatoria del test di accesso, che è solo uno dei possibili canali di ingresso al corso di studi“.

In virtù di ciò, la commissione didattica ha ammesso lo studente e la segreteria ne ha registrato l’iscrizione con riserva. Quest’ultima verrà sciolta entro novembre, quando sarà resa nota la sentenza definitiva del CdS sulla materia in generale.

Scenari futuri

Con questa decisione si aprono prospettive inaspettatamente positive per tutti gli studenti. Il diretto interessato vedrà probabilmente stabilizzata la propria posizione. Ma la decisione farà certamente giurisprudenza. Gli stessi avvocati sostengono, nel caso di specie, che “l’orientamento del Tar abruzzese sembra essere ormai più che consolidato nel favorire il transito ai Corsi ad accesso programmato in presenza di posti non assegnati agli studenti stranieri“.

In questo modo, chi non supera il test d’ingresso può avere dalla sua un’altra strada da provare per accedere comunque ai corsi. Con questa interpretazione delle norme, sostengono le parti in causa, si evince ancora la necessità di trovare una soluzione nell’immediato futuro per il superamento del numero chiuso.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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