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Joker e l’idolatria giovanile del male

Joker e l’idolatria giovanile del male

Joker e la riflessione sociale sulle generazioni di oggi: un male “giustificato”, che prevale sul bene. Joker è il film di Todd Philips, uscito nelle

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Joker e la riflessione sociale sulle generazioni di oggi: un male “giustificato”, che prevale sul bene.

Joker è il film di Todd Philips, uscito nelle sale cinematografiche ad ottobre 2019.
Il film da subito ha fatto molto discutere. Sarà per il personaggio di Joker, interpretato svariate volte e magistralmente da più attori di nota fama. Sarà, anche, per le forti tematiche affrontate in maniera sublime da Joaquin Phoenix.
Però di questo film non si vuole presentare una recensione, ma una riflessione sociale sulle generazioni di oggi.

Il Bene di una volta

Quello che all’apparenza potrebbe apparire come un semplice capolavoro cinematografico, può essere posto sotto una lente di ingrandimento. Può essere letto come mutamento della società, ancora più in particolare delle nuove generazioni.
Cercando di spiegare meglio questa analisi, soffermiamo lo sguardo solo al mondo cinematografico.
Il mondo del cinema è cambiato, così come anche i personaggi acclamati.
In un tempo, forse ormai troppo lontano, usciva Superman, interpretato da Marlon Brando. Si trattava della celebrazione del bene contro le forze del male.
Oppure, Batman, nel 1989, diretto da Tim Burton. Una figura che rappresentava una lotta alla criminalità.
O ancora, nel 1996, The Phantom: un supereroe a difesa dell’umanità, contro il cattivo di turno, Xander Drax.

Il Male di oggi

Con gli anni 2000, cambia la società, cambiano le generazioni e, inevitabilmente, cambia il cinema.
E qui, inizia il “culto del male”.
Joker di Todd Philips ne è la dimostrazione. Un film che mostra quale sia l’origine del male: il disagio sociale e il malessere.
Per dimostrare che questo film non è un caso isolato, è possibile portarne alla luce un altro. Maleficent, film del 2014, diretto da Robert Stromberg. Un male, in questo caso legato ad una celeberrima favola, che diventa tale da un’ingiustizia subita dal personaggio: la privazione delle sue ali. Un’ingiustizia che si può tradurre chiaramente in delusione e, successivamente, rabbia per un’ingenuità amorosa.
In chiave ridotta, più di un giovane potrebbe rispecchiarsi in questa interpretazione: una delusione amorosa, problematiche a lavoro, relazioni familiari problematiche etc. Il Male non è più qualcosa da osteggiare, ma si comprende e si acclama.

La giustificazione del Male

Chiaramente questa è una lettura condivisibile o meno. Ma, sicuramente, non si vuole additare la generazione di oggi come predisposta al male.
Da sempre i cattivi, per un fascino naturale, hanno attratto la platea.
Ma ciò che cambia, oggigiorno, è la giustificazione che si ricerca di questo male.
Joker agisce in un modo, perché abbandonato da una società che lo priva di sussidi e da una famiglia che non lo ha mai accudito.
Malefica agisce in un modo, perché la rabbia è giustificata dal dolore.

Forse il Male, inteso in senso lato, c’è sempre stato. Ma oggi, non solo si tollera, ma si giustifica, al limite dell’idolatria.

#FacceCaso

Di Claudia Marano

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