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Molti di noi scelgono di lavorare e di non andare in vacanza: ecco perchè

Molti di noi scelgono di lavorare e di non andare in vacanza: ecco perchè

Ci sono giovani che invece di andare in vacanza preferiscono viaggiare per lavorare. È la nuova frontiera dell'estate 2017, lavorare anziché andare i

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Ci sono giovani che invece di andare in vacanza preferiscono viaggiare per lavorare.

È la nuova frontiera dell’estate 2017, lavorare anziché andare in vacanza.

Ciò che spinge i giovani italiani è proprio la voglia di fare il prima possibile tanta esperienza, soprattutto in un periodo, come quello estivo, in cui l’università offre un po’ di tregua. Il primo pensiero perciò è quello di fare subito una buona esperienza professionale.

Ce lo comunica uno studio promosso dall’agenzia “Espresso Communication per FourStars” su un campione di circa 1400 giovani tra i 18 e i 29 effettuato online in tutti i canali social.

Tra i 1400 giovani oggetto dell’indagine, circa il 72% di essi è pronto a rinunciare alle vacanze per fare nuove esperienze lavorative.

Spesso sono preferiti i percorsi formativi all’estero, i quali hanno un duplice vantaggio, perché oltre a fare esperienza si impara e si perfeziona una lingua straniera.

Sempre secondo l’indagine, i ragazzi sono pronti a partire anche per soddisfare un forte desiderio di indipendenza, e sono circa il 67% del totale.

Chiara Grosso, Presidente e CEO di FourStars, società accreditata dal Ministero del Lavoro e specializzata nei tirocini formativi, sottolinea come sia diventata una tendenza, quella di frequentare durante il periodo estivo viaggi formativi lontano dall’Italia.

La dottoressa Grosso afferma: “Studiando i dati degli ultimi anni abbiamo rilevato che oltre il 60% delle richieste di esperienze all’estero riguardano stage con avvio durante il periodo estivo. Le mete più gettonate sono cinesi, con Shanghai e Hong Kong su tutte. Si tratta di un dato molto importante e rassicurante: da sempre promuoviamo gli stage all’estero come strumento di formazione in un contesto internazionale, per crescere personalmente e professionalmente ed essere più competitivi nel mondo del lavoro ormai globale”. Inoltre aggiunge che: “È ormai risaputo che la conoscenza delle lingue straniere e le esperienze all’estero arricchiscono il profilo professionale dei candidati, moltiplicando le possibilità occupazionali”.

E tu, abbracceresti questo nuovo modo di godere dell’estate?

#FacceCaso

Di Gianmarco Saulli

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