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Riunire Università e Industria, la ricetta Fioramonti

Riunire Università e Industria, la ricetta Fioramonti

Riunire Università e Industria, questo è il nucleo del progetto di Lorenzo Fioramonti, neo leader del MIUR. Ecco i piani per il futuro. C’è la necess

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Riunire Università e Industria, questo è il nucleo del progetto di Lorenzo Fioramonti, neo leader del MIUR. Ecco i piani per il futuro.

C’è la necessità di unire Università e Industria, in modo da favorire la ricerca. Questo è il pensiero che ha espresso il neo Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, durante un convegno-seminario organizzato con vari esponenti di entrambi i mondi.

Durante il convegno, cui hanno preso parte i responsabili dell’innovazione di Eni ed Enel, Terna e Leonardo, i presidenti di Poste e Ferrovie dello Stato, oltre che il presidente della Conferenza dei rettori, Fioramonti ha ribadito i suoi piani per il futuro.

Dieci punti per “rafforzare la collaborazione tra Università, Alta formazione artistica, musicale e coreutica, Enti pubblici di ricerca e imprese per rilanciare l’economia italiana in chiave sostenibile”.

La ricerca

Uno dei temi di cui si è parlato di più, è senza dubbio la ricerca. Zoppica, nell’Italia di oggi, – e sicuramente anche di ieri -, quello che dovrebbe essere il faro, il perno, per un futuro luminoso.

Le imprese”, ha detto il ministro, “si devono impegnare ad aumentare la percentuale di lavoratori con alta qualificazione, soprattutto dottori di ricerca, per una trasformazione strutturale della propria forza lavoro”.

Questo può (potrebbe?) essere ottenuto, attraverso la formazione della Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione, che nascerà tra poco, e che sarà “una struttura nazionale di coordinamento della ricerca, sul modello del coordinamento dei Research Council britannici e delle Agenzie per l’innovazione israeliane”.

Sostenibilità

Non esiste profitto senza sostenibilità. (…) Le imprese si impegnino a dedicare almeno il 50 per cento degli investimenti in ricerca degli investimenti in ricerca e formazione a questo tema per migliorare costantemente la loro offerta di prodotti e servizi”.

Obiettivi dei prossimi anni? Il 3%, ma è un miraggio

“Siamo ancora lontani dal modesto traguardo che il Paese si è dato per il 2020, ovvero l’1,53 per cento, lontanissimi dalla media europea del 2 per cento e dall’Obiettivo di Lisbona, recentemente rilanciato dall’Unione europea e dall’Ocse, del 3 per cento”.

E se l’obiettivo, non raggiunto, anzi il sogno, è l’1,53 per cento…

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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