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L’arte non muore mai ed è proprio vero! Ce lo raccontano i giovani di Covid-Art

L’arte non muore mai ed è proprio vero! Ce lo raccontano i giovani di Covid-Art

Anche di fronte all’emergenza Covid-19 l’arte non si arresta ed entra nei nostri telefonini con ancora più grinta. Ce lo raccontano i giovani di Covid

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Anche di fronte all’emergenza Covid-19 l’arte non si arresta ed entra nei nostri telefonini con ancora più grinta. Ce lo raccontano i giovani di Covid-Art in questa intervista.

L’iniziativa nasce da un gruppo di giovani diplomati della Scuola del Teatro Musicale di Novara che a fronte di questa situazione drammatica si sono messi in gioco creando Covid-Art. L’idea è stata proposta dalla teatro-terapeuta Adriana Coletta e dall’attore Angelo Barone e i giovani artisti e artiste l’hanno accolta con entusiasmo.

Attraverso l’importante strumento dei social l’arte va avanti, nonostante fuori sia tutto chiuso. I ragazzi e le ragazze di Covid-Art, rigorosamente da dentro le loro case, continuano a fare il loro lavoro e a tramettere positività. Secondo loro, infatti, l’arte e la cultura possono farci del bene in questo periodo molto difficile.

Ma Covid-Art vuole coinvolgere anche noi: siamo tutti chiamati a contribuire e a metterci in gioco. Infatti, chiunque può inviare alla mail covid.art2020@gmail.com il proprio video di 1 minuto che sarà prontamente condiviso nei loro canali social. In alternativa, si può taggare la pagina Instagram @covidart nel momento della condivisione per essere ripostati.

I protagonisti ed ideatori del progetto si chiamano: Irene Alfonsi, Angelo Barone, Aurora Coletta, Fabio Crivellari, Giulia De Angelis, Davide Gasparrini, Marcella Jo Pirillo, Davide Trolai e sono stati così gentile da rispondere per i lettori e le lettrici di FacceCaso alle domande qui sotto.

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO!

Oltre ciò che create voi l’obiettivo è quello di coinvolgere o “influenzare” più persone possibili. Se io volessi partecipare alla quarantena creativa che tipo di prestazione artistica potrei inventarmi?

“Qualsiasi prestazione artistica! Dal suonare uno strumento a cantare a ballare a dipingere e chi più ne ha più ne metta! Ognuno è libero di esprimere la propria arte come meglio crede.”

Possono partecipare anche non artisti professionisti?

“Certo! L’iniziativa è aperta a tutti, soprattutto in questo momento crediamo di aver bisogno dell’arte in tutte le sue sfaccettature per il bene di chi la fa e di chi la riceve.”

Che messaggio volete lasciare ai lettori e alle lettrici di FacceCaso?

“Il messaggio che vogliamo lasciare, rivolto anzitutto ai giovani, è un messaggio di invito nell’utilizzo appropriato dei social network. In un momento così delicato non divulghiamo fake news che peggiorano soltanto la situazione di psicosi che si è già creata, ma utilizziamo le nostre capacità artistiche come cura per noi stessi e per tutte le persone che in questo momento non possono godere dell’arte in generale.
Ora: attraverso la rete tecnologica.
Domani: di nuovo attraverso la rete umana!”

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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