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TAVO e il suo viaggio nello spazio: fuori ora THEIA, il nuovo EP del cantautore

TAVO e il suo viaggio nello spazio: fuori ora THEIA, il nuovo EP del cantautore

Il 5 Maggio è uscito l’ultimo progetto musicale di TAVO. Per l’occasione FacceCaso ha intervistato l’artista, promessa del panorama indie italiano. I

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Il 5 Maggio è uscito l’ultimo progetto musicale di TAVO. Per l’occasione FacceCaso ha intervistato l’artista, promessa del panorama indie italiano.

Il concept dell’intero EP è a dir poco originale, ispirato ad un vero e proprio viaggio nello spazio. L’idea scaturisce dai ricordi d’infanzia dell’autore e si evolve con la volontà di rappresentare in modo unico temi molto ricorrenti nel mondo musicale come amore o paura. TAVO stesso ci racconta che  “L’EP apre con un brano da titolo l’astronauta e l’indiano. Un brano che parla di un viaggio. Ho deciso che questi due personaggi (da piccolo erano due giocattoli che avevo), fossero i perfetti compagni di viaggio in un mondo onirico, non fatto di descrizioni, bensì di immagini ed emozioni.

Il titolo stesso evoca questo tema spaziale. Infatti, usando le parole dell’autore stesso, “Theia fu il gigantesco pianeta che collidendo con la Terra, scagliò i detriti in orbita, che si riunirono in rocce, macigni, montagne… fino a formare la luna. Da una catastrofe del cosmo è nata l’unica possibilità che aveva la vita di esistere. Infatti, senza la Luna, non ci sarebbe nulla su questo pianeta.” L’artista ci ha spiegato la sua intenzione di utilizzare queste metafore sull’universo per raccontare alcuni momenti negativi della sua vita, “senza i quali però non ci sarebbero mai state molte cose belle.

I brani dell’EP trasmettono sensazioni diverse, da amori sbagliati a smarrimenti psicologici. Ogni traccia è in un certo senso autobiografica, ma quella considerata più intima dall’autore è sicuramente “Il tempo di ballare”, dove l’artista ci confida di aver racchiuso “tutto quello che avrei dovuto e voluto dire a mia madre in ventisette anni”. A queste emozioni è associato un sound che rispecchia a pieno l’eterogeneità artistica dell’autore, in costante cambiamento. Rispetto all’album precedente “Funambolo”, TAVO stesso percepisce un’evoluzione nel suo sound, “verso atmosfere più cupe e calme”.

In conclusione, spostiamoci dell’opera all’autore. Abbiamo chiesto a TAVO di raccontarsi per FacceCaso, a partire dall’origine del suo nome d’arte.

TAVO deriva dal mio cognome. Mi chiamo Francesco Taverna e tutti i miei amici, fin dalla prima elementare, hanno deciso chi chiamarmi TAVO. Mi è sempre piaciuto. Perciò ho deciso di tenermelo stretto.

La mia formazione principale è avvenuta nei sei anni antecedenti questo progetto solista. Nei quali ho suonato su quasi 400 palchi, solo come chitarrista.” Grazie a questa gavetta, l’artista ha imparato a cooperare ascoltando gli altri. Su questo punto, sottolinea come il suo lavoro sia solo un “piccolo tassello in un grande progetto, fatto di tecnici, musicisti ed un’etichetta diventata una famiglia, la Noize Hills Records.

Insomma, la dedizione e il talento hanno portato il giovane cantautore dalle mura di casa sua ai palchi delle principali città d’Italia, svolgendo a tempo pieno la professione di musicista che, a detta di TAVO stesso, “è il lavoro più bello del mondo!”.

#FacceCaso

Di Alice Favazza

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