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La mamma è sempre la mamma. Anche con la mascherina

La mamma è sempre la mamma. Anche con la mascherina

Oggi è la festa della mamma. Ma ci rendiamo conto di chi è, quanto lavora per noi, quanto amore ci dà ogni giorno? Sì, pure troppo. La mamma. Quella

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Oggi è la festa della mamma. Ma ci rendiamo conto di chi è, quanto lavora per noi, quanto amore ci dà ogni giorno? Sì, pure troppo.

La mamma. Quella strana presenza

che al mattino spalanca che finestre, anche se vivi in Alaska e gli orsi sono in letargo invernale da mesi. Quella figura mitologica che si aggira per casa e che indovina sempre e comunque, neanche fosse Houdini, la collocazione di quel calzino persosi all’alba del tuo 2° anno di età. Quella instancabile chef che ti prepara la pasta al forno ad agosto e l’insalata con i pomodori quando fuori nevica.

Quella mistica figura

che, lo vedi da quando sei alto due mele e poco più, riesce a tenere a bada quella bestia di tuo padre. Gli ordina, lo fustiga, lo ammutolisce perché è lei la Gengis Khan del parquet. Quella santa, santa donna che lavora al telefono, mentre pulisce la credenza, mentre prepara la cena, mentre consola l’amica, mentre ti aiuta nei compiti, mentre litiga con i nonni, mentre partorisce in completa autonomia.

Quella amica paziente

che ti ascolta parlare di ragazze dall’alba della tua pubertà: “Sono un fallito, non ce la farò mai, sarò per sempre l’amico dell’amico”, dici. “Ma no, vedrai che devi solo trovare quella giusta”, e sa perfettamente che: 1) quella giusta non esiste, perché sarai sempre tu quello sbagliato; 2) nessuna potrà ergersi alla sua altezza, nessuna ti amerà mai come lei, nessuna ti rimboccherà le coperte come farebbe lei fino ai 55 anni compiuti (età che si basa sui dati Istat che danno la mortalità femminile media intorno agli 80-85 anni di età).

Quella Santa donna

che ti ha prima accolto nel grembo, facendoti pure spazio tra le ossa e i visceri, che tanto dove c’è utero per uno c’è utero per due. Quel carro armato di amore continuo (no te prego levati), e imperterrito (t’ho detto scollati), imperturbabile (almeno bussa), inaffondabile (fidati il calzino non c’è là, te lo dico), impassibile (sì il bacio sì ma stai là).

Tutto questo è la Mamma. E oggi la celebriamo come merita. Con un fiore trovato per strada, e magari pure pisciato dal cane. Perché l’amore di una mamma è per sempre, ma la nostra riconoscenza è “per mai”.

Alla mia mamma e a tutte le mamme di tutte le mamme.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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