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Come (ri)cambia la nostra vita con il nuovo DPCM giovany?

Come (ri)cambia la nostra vita con il nuovo DPCM giovany?

Varato ieri il nuovo DPCM con le norme per contenere la diffusione Covid-19. Cosa prevede? Come (ri)cambierà la nostra vita? "Il nuovo DPCM?", "'O fa

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Varato ieri il nuovo DPCM con le norme per contenere la diffusione Covid-19. Cosa prevede? Come (ri)cambierà la nostra vita?

Il nuovo DPCM?“, “‘O famo strano!“. Libera revisione di un dialogo cinematografico targato Carlo Verdone per descrivere il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento entrerà a breve in vigore, in sostituzione dei precedenti, con ulteriori disposizioni per il contenimento del contagio da Covid-19. Nell’opinione pubblica già impazzano le critiche. E leggendo i vari punti elencati, non sfugge il perché. Dal tetto massimo di spettatori al teatro, allo stadio e nei palazzetti, fino al numero limite di invitati a casa, passando per la stretta sulla movida. Ecco come (ri)cambierrà la nostra vita.

Da marzo dovremmo ormai essere abituati. Eppure questa nuova infornata di obblighi e privazioni sembra sconvolgere nuovamente un’esistenza che si avviava ad un lento, progressivo ritorno alla normalità.

Partiamo però da ciò che rimarrà invariato: le mascherine e le distanze. Vanno portate praticamente sempre nei luoghi chiusi e anche in quelli aperti, se ci sono altre persone intorno. Tutti distanziati di almeno un metro. Due se si fanno attività sportive. Invece sui mezzi pubblici l’ammucchiata è senza limiti. Perché la prima stranezza è proprio questa. Viste le criticità evidenziate in questi mesi post-lockdown proprio nell’utilizzo in città di autobus e metro, ci si aspettava qualche intervento. Invece niente.

La parziale riapertura degli stadi e dei palazzetti sportivi è confermata. O meglio, per i primi rimane consentito l’accesso ad un massimo di mille persone. Indipendentemente che si tratti del Meazza (78275 posti di capienza massima) o del Picco di La Spezia (10336). Per i campi al chiuso, in genere dedicati alla Pallacanestro e alla Pallavolo, il limite invece è di 200 presenze. Questo però riguarda il professionismo. Andare a vedere i propri amici al torneo del giovedì sera non è infatti contemplato. Non tanto per gli assembramenti. Quanto perché proprio gli sport di contatto a livello amatoriale sono vietati. In sostanza, (ri)stop al calcetto.

Per quelli che hanno resistito all’istinto suicida dopo l’ultima frase del rigo precedente, ci sono novità anche per feste e ricevimenti. Non più di 30 invitati per le celebrazioni. E limite massimo di 6 non congiunti a casa. Questo punto in particolare ha fatto storcere il naso a molti. Ma, stando a quanto dichiarato dal Ministro della Salute Roberto Speranza in TV, il trucco è non farsi beccare dal vicino di casa, visto che a loro è delegato il compito di sorveglianza riguardo gli assembramenti domestici. Si può però andare a cena o a bere fuori. Anche se alle 24 scatta la chiusura obbligatoria per i locali e dalle 21 il consumo è obbligatorio al tavolo. Niente birretta da asporto quindi.

In più, niente gite scolastiche, niente sale da ballo, niente discoteche. Via libera, invece, per le palestre, le fiere, i congressi, i cinema e i teatri. Questi ultimi due con tetti di capienza massimi pari a quelli per i palazzetti al chiuso. Insomma, proseguendo con le citazioni, questo DPCMNon deve avere senso, deve solo sembrare un casino“.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefé

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