Quest'anno il Natale non s'ha da fare. È vero che il periodo delle feste fa bene a molti, tasche e temperamento, ma i contagi sono davvero ancora trop
Quest’anno il Natale non s’ha da fare. È vero che il periodo delle feste fa bene a molti, tasche e temperamento, ma i contagi sono davvero ancora troppi.
In Italia lo scontro sulle feste si fa sempre più acceso. Il nuovo DPCM c’ha praticamente obbligato a non vedere vacanze. Un miraggio di fine settimana sulla neve c’è. Ma è li: piccolo piccolo in fondo alle speranze occulte di Gennaio. Natale non si può fare in due comuni diversi. Roma puoi attraversarla tutta fino a Ostia, quindi, ma non puoi andare da casa tua a quella di tua nonna se sono distanti 500 metri e si trovano in due comuni diversi.
Tutto ciò è giusto? Probabilmente sì. La speranza di Speranza (ahah) e Conte è che si evitino miscugli tra chi va e chi viene. Che si evitino movimenti e spostamenti di chi viene e chi va. Che la nonna non contagi lo zio, che poi ritorna al paese suo e mi contagia il paninaro, che era andato pure lui a un altro paese e mi si era già riportato a casa i secondi avanzati e il Covid… e così via.
Ma in tutto ciò, visti e considerati i considerabili fatti; accesi e spenti (ma quando mai) i dibattiti… che ne pensa l’Europa? L’UE che dice? Eh, che dice l’UE?
L’Europa parla
Tornando seri, per un secondo, tranquilli, riportiamo le parole della commissaria europea alla salute Stella Kyriakides. In una recente videoconferenza stampa, la commissaria ha infatti ricordato che nell’Unione Europea si “perde la vita ogni 17 secondi”, a causa del Covid-19.
Seriamente, parliamo di più di tre persone al minuto. Non si può rimanere impassibili difronte a certi numeri.
“Non vogliamo cancellare il Natale, ma lo vogliamo più sicuro per tutti. Non vogliamo vedere le celebrazioni del Natale diventare eventi superdiffusori. Capisco che le festività di fine anno sono un appuntamento importante ma siamo di fronte ad una pandemia. Non dobbiamo allentare le restrizioni (…) altrimenti metteremo a repentaglio i progressi fatti negli ultimi mesi”.
Con buona pace di tutti. Forse il Natale, per un anno, è meglio non festeggiarlo che mangiare panettone dentro un reparto Covid.
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