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Teatro Delivery-Milano: si apre il sipario su una rivoluzione tutta a cielo aperto

Teatro Delivery-Milano: si apre il sipario su una rivoluzione tutta a cielo aperto

Con il Teatro Delivery-Milano si cerca di colmare il grande vuoto teatrale. E gli attori? Non rinunciano ad andare in scena, su ordinazione! Siamo ne

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Con il Teatro Delivery-Milano si cerca di colmare il grande vuoto teatrale. E gli attori? Non rinunciano ad andare in scena, su ordinazione!

Siamo nell’era del digiuno teatrale: ed è qui che nasce il Teatro Delivery-Milano, con lo scopo di nutrire l’anima, quella del teatro, sulla quale l’intervallo si sta rivelando troppo lungo.

Un progetto che ha preso piede a Milano, dalle attrici Marica Mastromarino e Roberta Paolini – da un’idea di Ippolito Chiarello e il suo Barbonaggio Teatrale Delivery – associandosi alla rete USCA, Unità Speciale di Continuità Artistica. Come? Su ordinazione in formato delivery, appunto.

Così, attraverso un “menù teatrale” sulla pagina ufficiale, si avrà la possibilità di scegliere e ordinare la pièce da asporto. Si parte da un prezzo base di venti euro, non necessariamente rigido, per andare incontro anche a chi non ha possibilità economiche purché “diventi accessibile a tutti: il teatro è necessario come il pane”, dichiarano le due artiste.

Armate di bicicletta e con gli zaini, come dei veri rider, le attrici arrivano a destinazione con il proprio bagaglio teatrale, spaziando dalle favole di Gianni Rodari a “La fame dello Zanni” tratta dall’opera di Dario Fo: et voilà, il teatro en plein air è servito!

Soprattutto in questo momento storico – proseguono le due attrici – non possiamo più fermarci davanti a porte chiuse, in quanto artisti ed esseri umani abbiamo il dovere di re-agire” e che avvenga sul marciapiede, in cortile o nella piazzetta sotto casa a loro poco importa, fatto sta che il format di un teatro a cielo aperto è un regalo che stupisce e piace.

Il tutto nasce in una condizione di esasperazione generale, dove si sente la necessità di scendere a compromessi, soprattutto in un campo, quello teatrale, che da sempre è considerato (erroneamente) troppo elitario.

E il teatro, animato dai sentimenti delle persone che lo abitano e lo vivono, è disposto a fare due passi indietro per non estinguersi definitivamente nel futuro. È una sorta di ritorno alle origini: d’altronde, non nasce così il teatro?

Su il sipario!

#FacceCaso

Di Eleonora Santini

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