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Il lungo confine della “digital line” tra i banchi scolastici: quando si può travalicare?

Il lungo confine della “digital line” tra i banchi scolastici: quando si può travalicare?

Un episodio scolastico ci evidenzia quanto sia spessa la “digital line”. Ma, oggigiorno, sono ancora validi i provvedimenti tradizionali? Tra la dida

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Un episodio scolastico ci evidenzia quanto sia spessa la “digital line”. Ma, oggigiorno, sono ancora validi i provvedimenti tradizionali?

Tra la didattica a distanza e l’educazione digitale, la “digital line” ha trovato terreno fertile tra i banchi di scuola, ma un caso recentemente accaduto ha rimesso in discussione i vecchi e cari provvedimenti tradizionali. Ma quanto è sottile questa linea digitale?

Alunno beccato? Telefono confiscato!

È successo in un Istituto scolastico del Torinese, a Carmagnola, in cui ancora vige la ferrea regola del cellulare sotto sequestro: “Restituiamo i cellulari solo ai genitori proprio per confrontarci con loro”, dichiara la dirigente della scuola elementare.

Un principio, però, che è andato di traverso al padre dell’alunna in questione che ha deciso di sporgere denuncia per appropriazione indebita.

Inoltre, la consuetudine della consegna del cellulare in classe – dal sapore indimenticabilmente tradizionale – ha dovuto subire dei cambiamenti in virtù della situazione pandemica. Se prima finivano tutti in una scatola comune, ora il mantenimento delle distanze ha semplificato la prassi: tutti i telefoni sopra i banchi.

Ma, cambiamenti a parte, il processo è sempre lo stesso. E se un alunno si distrae utilizzandolo? Beh, la legge è uguale per tutti…

Ne deriva un’aspra discussione che, decidendo di non chiudere un occhio nei confronti del padre impossibilitato a ritirare l’oggetto incriminato, mantiene il provvedimento adottato proprio in nome di un regolamento a fini educativi.

Chiediamo che sia il genitore a venirlo a prendere, perché così c’è un’occasione di confronto e collaborazione tra lui e l’insegnante. Ci sono cellulari che sono rimasti in cassaforte per giorni” ribadisce la dirigente Carla Leolini.

Un rimedio disciplinare che non vuole sminuire il valore di un incremento tecnologico devoto alle nuove frontiere digitali ma che, anzi, risponde a gran voce a una denuncia insensata.

Lo stesso non-sense di un genitore che, per difesa assoluta, combatte le tradizionali decisioni scolastiche…

#FacceCaso

Di Eleonora Santini

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