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Bianchi e Azzolina, siamo davvero poi così diversi tu ed io?

Bianchi e Azzolina, siamo davvero poi così diversi tu ed io?

Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le prime mosse di Patrizio Bianchi e che cosa potrebbe condividere col suo predecessore. Attraverso l'art

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Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le prime mosse di Patrizio Bianchi e che cosa potrebbe condividere col suo predecessore.

Attraverso l’articolo di qualche giorno fa scritto dal nostro Tommaso Fefè, vi abbiamo raccontato, in breve, chi è il nuovo Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Adesso, però, sarebbe interessante capire quali sono i progetti dell’ex assessore regionale emiliano. In altre parole, che intenzioni ha ‘sto Bianchi?

Per rispondere a questa domanda potremmo basarci sul saggio Nello Specchio della Scuola, scritto dallo stesso Bianchi nell’ottobre del 2020 e ripreso da un articolo del Corriere della Sera a firma di Gianna Fregonara e Orsola Riva. Da questo saggio emergono i possibili piani del neo-ministro.

A balzare all’occhio è una potenziale riforma della scuola che porterebbe gli anni di liceo da 5 a 4 e che “sposterebbe” la fascia d’età dell’obbligo formativo dai 6-16 anni attuali ai 6-17 presumibili. Vi sembra di averlo già sentito? Beh, la vostra memoria non vi inganna. Perché già qualche mese fa, in effetti, Liberi e Uguali avanzò all’allora Ministra Lucia Azzolina una proposta molto simile.

In quell’occasione la fascia di età suggerita fu però quella che va dai 3 ai 18 anni, ma non è questo il punto. Il punto è che sia la Azzolina in quel caso (a quanto pare l’ex Ministra accolse positivamente il progetto) che Bianchi oggi sembrano aver capito che questa scuola non va più bene.

Entrambi sono convinti che, affinché i ragazzi possano avere uno sbocco sicuro e quanto più diretto possibile nel mondo del lavoro, sia necessario fornire loro una formazione più completa (Azzolina) o molto più compressa (Bianchi). Insomma, ci troviamo di fronte a due scuole di pensiero diverse, a due sentieri differenti che portano ad un’unica destinazione: la scuola del futuro.

Una scuola che speriamo possa essere snella e maggiormente stimolante per gli studenti. Una scuola che ci auguriamo sia in grado di recuperare l’importanza che merita e di non far pensare ai ragazzi “ho sprecato 10 anni della mia esistenza”, ma piuttosto “quei 10 anni sono stati i più belli di tutta la mia vita.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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