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Catcalling: capiamo cosa significa la parola più chiacchierata della settimana…

Catcalling: capiamo cosa significa la parola più chiacchierata della settimana…

Dopo le “stories denuncia” di Aurora Ramazzotti e le infelici uscite di Er Faina, i social si sono riempiti della parola “Catcalling”. Ma cosa signifi

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Dopo le “stories denuncia” di Aurora Ramazzotti e le infelici uscite di Er Faina, i social si sono riempiti della parola “Catcalling”. Ma cosa significa?

Qualche giorno fa Aurora Ramazzotti denunciava sulle sue iperseguite storie di instagram il fastidio e il dolore che si prova nell’essere vittime di catcalling. Si stava allenando a Milano, ma ciò che più ha dovuto allenare è stato l’autocontrollo: in poche centinaia di metri ha dovuto subire fischi e “complimenti” non richiesti.

Da qui, il solito spill-over dei social: dopo poche ore tutti parlavano di catcalling. Ad aumentare l’utilizzo della parola si è unito al dibattito – e ne avremmo sinceramente fatto a meno – anche Damiano Er Faina. Nelle sue stories, dopo aver ironizzato sui fatti in un modo che il web ha condannato totalmente, ha anche detto qualcosa tipo… “Ma che è il catcalling?”.

Ci siamo chiesti dunque… siamo sicuri che tutti sappiano cosa sia? Vediamolo insieme.

La traduzione letterale di catcalling è “chiamare il gatto”, ma con i gatti a poco a che vedere. Con la parola catcalling si fa riferimento ad un tipo di violenza verbale che subiscono prevalentemente (direi, esclusivamente) le donne. Sono molestie che avvengono in un luogo specifico: ovvero quando si è per strada. Non importa che tu sia vestita per andare in discoteca o per andare a fare la spesa, questo tipo di molestia è così insensata che non si focalizza su questi dettagli.

Tra gli atteggiamenti molesti che possiamo inserire sotto la definizione di catcalling ci sono: suonare il clacson, fischiare, fare complimenti ad alta voce o addirittura esprimere opinioni con riferimenti sessuali.

In molti le definiscono come impossibili da debellare poiché impunibili. Seppur non essendo concordi con l’impunibilità (qui la petizione per renderlo reato) di questi gesti, ciò che può fare davvero al differenza è far conoscere alle persone questo fenomeno e rendere l’opinione pubblica fortemente contraria.

Ad oggi siamo spesso passivi verso questo tipo di problema, ma come l’ondata mediatica appena passata dimostra, possiamo cambiare il mondo partendo dalle parole.

#FacceCaso

Di Martina Borrello

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